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Terremoto, l’Ecuador tassa i ricchi per aiutare chi ha perso tutto

Il presidente Correa annuncia misure straordinarie: “Chi ha un patrimonio di almeno 1 milione di dollari dovrà versare lo 0,9% della sua ricchezza”.
A cura di Giorgio Scura
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Chi possiede tanto aiuti chi ha perso tutto. Il presidente dell'Ecuador Rafael Correa ha annunciato una tassa una tantum per i ricchi per finanziare le operazioni di soccorso e di ricostruzione in seguito del devastante terremoto che ha ucciso più di 500 persone e ha causato il ferimento di oltre 5.000. A chiunque abbia patrimonio oltre un milione di dollari, infatti, sarà richiesto di contribuire con lo 0,9 per cento della loro ricchezza, mentre chi guadagna di meno deve consegnare lo stipendio di un giorno per ogni 1.000 dollari di reddito mensile fino a 5.000.

Il terremoto di sabato, da 7.8 di magnitudo, è stato il peggiore a colpire il paese sudamericano da decenni: centinaia di edifici sono crollati, strade e altre infrastrutture, anche nelle zone turistiche, sono gravemente danneggiati. Il bilancio ufficiale delle vittime è ora di 525 morti con 5.733 feriti e centinaia ancora i dispersi. Ma a parte il costo umano sconcertante, il sisma è un duro colpo economico in Ecuador, uno dei maggiori produttori di petrolio, già messo a dura prova dal calo dei prezzi del greggio a livello mondiale. Il presidente Rafael Correa, in un discorso alla nazione, ha stimato che la ricostruzione potrebbe venire a costare 3 miliardi di dollari e abbattere di due o tre punti il PIL del paese.

Correa ha annunciato una serie di misure per aiutare a coprire i costi, tra cui un aumento dell'imposta sul valore aggiunto (l'Iva) dal 12 per cento al 14 per cento per un anno. Ha inoltre annunciato contributi salariali obbligatori: chi guadagna $ 1.000 al mese dovrà pagare l'equivalente del salario di un giorno per un mese, coloro che guadagnano $ 2000, per un valore di un giorno per due mesi, fino a coloro che guadagnano più di 5000 $ che vengono chiamati a contribuire con lo stipendio di un giorno per cinque mesi. E chiunque il cui patrimonio superi il milione di dollari dovrà a versare un contributo una tantum di 0,9 per cento.

Correa ha poi aggiunto che beni dello Stato (non meglio specificati) sarebbero già stati venduti per fare cassa. "Il bilancio delle vittime continua a salire, purtroppo, ma ad un ritmo più lento – ha detto – . Molti corpi sono già stati recuperati". La speranza di trovare superstiti ancora in vita sta rapidamente svanendo dopo il clamoroso caso di un receptionist estratto vivo dopo oltre 40 ore.

Papa Francesco ha inviato alla popolazione colpita un messaggio di solidarietà: "Voglio esprimere la nostra vicinanza e la nostra preghiera per i nostri fratelli ecuadoriani", ha detto durante l'udienza generale in Piazza San Pietro in Vaticano. I parenti degli scomparsi hanno espresso frustrazione con il ritmo delle operazioni di soccorso. "L'Ecuador non era preparato per una tale catastrofe", ha detto il Samantha Herrera, 27 anni, alla ricerca di suo fratello scomparso nei pressi di un albergo in rovina. Molte aziende sulla costa hanno chiuso i battenti, temendo sciacalli e saccheggi, fenomeno che ha reso ancora più difficile trovare cibo e beni di prima necessità. Paura anche per migliaia di persone rimaste senza casa, preda di zanzare e malattie dovute all'acqua potabile sporca. Centinaia di volontari provenienti da Colombia, Messico, El Salvador, Spagna e altri paesi stanno aiutando i funzionari locali: "Non ci sono tende per le persone che sono rimaste senza un tetto sopra la testa. Abbiamo bisogno di loro", ha detto Gordon Joffre, un ufficiale dell'aeronautica che conduce le operazioni di emergenza in una base a Manta.

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