722 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Terremoto in Ecuador: scossa di magnitudo 7.8, almeno 233 morti e 1.500 feriti

Si tratta del più forte terremoto che ha fatto tremare il Paese dal 1979. Non c’è allerta tsunami, ma è stato chiesto alla popolazione di alcuni punti della costa di evacuare preventivamente di fronte a possibili mareggiate.
A cura di Susanna Picone
722 CONDIVISIONI
Immagine

UPDATE – Non sono 77 come si creveva in un primo momento ma 233 le vittime del terribile terremoto che ha colpito l'Ecuador. Secondo una stima del governo i feriti sono invece 1.500. "Sappiamo che ci sono cittadini intrappolati sotto le macerie che devono essere salvati" ha detto in una trasmissione televisiva il vice presidente, Jorge Glas. Il politico ha aggiunto: "La zona più colpita è quella settentrionale sulla costa nella provincia di Esmeraldas e quella di Manabi". Non è la prima volta che un potente sisma colpisce il paese: nel marzo 1987 morirono oltre mille persone a causa di un forte terremoto. Dopo il forte tremore iniziale ci sono state almeno 55 scosse di assestamento, ha detto Glas.

Un potente terremoto ha colpito l'Ecuador e ha causato decine di morti. Il sisma, di 7,8 gradi di magnitudo sulla scala Richter, è stato registrato intorno alle 19 ora locale (in Italia erano le 2 di notte). L’epicentro è stato individuato a circa 170 chilometri dalla capitale Quito e a 27 chilometri da Muisne. A 300 chilometri di distanza, nella più grande città del Paese, Guayaquil, è crollato un ponte. Secondo una prima stima fornita dal vice presidente, Jorge Glas, ci sarebbero almeno 77 vittime e oltre 500 feriti. Ci sono state vittime nelle città di Manta, Portoviejo e Guayaquil. La zona più colpita dal terremoto è quella settentrionale sulla costa nella provincia di Esmeraldas. Glas ha disposto lo stato di emergenza in sei province del Paese. Si tratta del sisma più forte che abbia colpito il Paese dal 1979. Subito dopo la scossa la gente si è riversata nelle strade e alcuni quartieri sono rimasti senza corrente elettrica e senza copertura per i telefoni cellulari. La scossa è stata avvertita anche in alcune località della Colombia.

Non c’è allerta tsunami – Il vice presidente ha escluso la possibilità di tsunami ma ha chiesto alla popolazione di alcuni punti della costa di abbandonare le proprie case per il rischio di mareggiate: “Vi chiediamo prudenza e di mantenere la calma”, ha aggiunto il vice presidente, sottolineando che “le forze della sicurezza sono mobilitate”.  Il presidente dell'Ecuador Rafael Correa sta seguendo il terremoto che ha scosso il paese dal Vaticano, dove venerdì ha preso parte a una conferenza della Pontificia Accademia delle Scienze sociali sull'enciclica “Centesimus Annus” di Giovanni Paolo II. “Forza paese! Abbiamo avuto un forte terremoto”, ha scritto Correa in uno dei tweet inviati dopo aver saputo del sisma. “Le autorità sono nei posti di controllo, valutando i danni e intervenendo. Sto seguendo la situazione”, ha sottolineato il presidente, precisando che rientrerà a Quito quanto prima.

La testimonianza di un’italiana: “Un infermo, morti ovunque” – È drammatica la testimonianza di Angela Converso, una donna italiana che si trova in Ecuador da un mese col marito e il figlio piccolo. Contattata da Tgcom24, la donna ha detto che si trovava al centro commerciale Riocentro Entre Rios, nel Cantón Samborondón, quando la terra ha tremato. “È stato un inferno, distruzione e morti ovunque. Qui ormai sono le tre di notte, ma nessuno riesce a dormire”, ha detto la donna. “In un attimo il putiferio: tremava tutto, crollava il soffitto, ballava il pavimento, è andata via la luce, vetrine in frantumi, urla e pianti ovunque”, ha detto ricordando il momento della scossa. Ha poi spiegato come ha fatto a salvarsi: “Grazie alla prontezza di mio marito, siamo riusciti a salvarci: io sono stata travolta da una cinquantina di bottiglie di Coca Cola ma non mi sono fatta nulla e tutti insieme abbiamo evitato le scale sovraffollate per usare quelle secondarie. Piano piano, perché non si vedeva niente e non sapevamo dove mettevamo i piedi. Nella fuga ho preso calci, sembrava un film dell'orrore: vittime ovunque, la ragazza per le scale, un 70enne che mi è crollato a terra davanti schiacciato dal soffitto. Le luci di scale e corridoi erano intermittenti ma nei negozi il buio totale e la gente che inginocchiata pregava. Un caos”.

722 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views