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Terni, prosegue la lotta degli operai Ast: bloccata la superstrada

Continua la lotta degli operai dell’Ast di Terni: in 200 bloccano la superstrada. “Ci sono lavoratori che non hanno un euro neanche per pagare il pane – spiega un sindacalista – non ce la facciamo più”.
A cura di Davide Falcioni
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Continua la lotta degli operai dell'Ast di Terni, che stasera hanno bloccato il traffico sul raccordo autostradale Terni-Orte in entrambi i sensi di marcia: la nuova protesta è nata spontaneamente in seguito a un'assemblea e si sta tuttora svolgendo in assoluta tranquillità. Alcuni lavoratori, inoltre, hanno preferito dirigersi verso il centro cittadino: il corteo, a cui partecipano circa 200 persone tra lavoratori, attivisti politici e sindacalisti, è aperto dallo striscione "Noi ci stiamo". La mobilitazione dovrebbe durare almeno fino a giovedì, quando sindacati e azienda sono stati convocati al Ministero dello Sviluppo Economico per la ripresa della trattativa sul piano industriale. E' quanto è stato deciso nel corso della lunga riunione delle Rsu che si è tenuta oggi.

Mercoledì il governo aveva assicurato che entro 24 ore sarebbe stata sbloccata la questione degli stipendi degli operai dell'Ast di Terni: ai licenziamenti, infatti, si è sommato il problema della mancata erogazione dei salari degli operai, che per la prima volta nella storia delle acciaierie non si sono visti erogare le paghe nei tempi previsti. "Invece – spiegano i lavoratori – siamo a venerdì sera e il problema non è stato minimamente risolto. E allora la mobilitazione dei lavoratori ternani, che in realtà non si è mai interrotta, riparte con ulteriore slancio".

"Non possiamo tollerare oltre questa situazione – commenta Stafano Garzuglia, della Rsu di Ast – bisogna mantenere gli accordi presi e soprattutto bisogna dare ai lavoratori ciò che spetta loro”. "Non possiamo buttare al vento le lotte e gli sforzi di questi giorni, dobbiamo continuare con la lotta anche se siamo allo stremo. Ci sono lavoratori che non hanno un euro neanche per pagare il pane – ha spiegato ancora Garzuglia al megafono – non ce la facciamo più. Abbiamo provato a smuovere di nuovo l'azienda, entro domani vogliamo risposte".

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