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Tasse a rate, Equitalia: “Seconda chance a chi ha saltato 2 pagamenti”

La proposta è dell’ad dell’agenzia di riscossione tributi, Benedetto Mineo, e riguarderebbe un debito totale di circa 20 miliardi di euro.
A cura di B. C.
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Chi ha perso la possibilità di pagare a rate i propri passivi con il fisco ora potrebbe avere un'altra opportunità. Equitalia è infatti pronta a riaprire le porte ai contribuenti morosi che non sono riusciti ad entrare nel programma di rateizzazione. Si tratta di coloro che non hanno pagato due rate perdendo il beneficio secondo la vecchia normativa. La proposta di riammissione arriva da Benedetto Mineo, ad di Equitalia, che ne ha dato annuncio in Commissione Finanze del Senato nell'ambito dell'indagine conoscitiva sui rapporti Fisco-contribuenti. Mineo ha spiegato ai senatori che "da una prima stima si evidenzia un potenziale bacino di oltre 20 miliardi di euro che potrebbe essere rimesso in rateazione". E per questo "potrebbe rilevarsi opportuna una ulteriore riflessione sulla possibilità di consentire, anche a chi è decaduto dalla rateazione secondo le vecchie regole, di ottenere in via eccezionale un'altra possibilità di dilazionare il debito".

Dal 2008 – spiega Mineo – sono state concesse 2 milioni e 300 mila rateazioni per un importo pari a circa 25 miliardi di euro. Sotto i 50 mila euro per richiedere un piano di rateazione basta una semplice domanda e non è più richiesta alcuna fidejussione. Più dei due terzi delle rateizzazioni in essere (77,3%) riguarda persone fisiche e il restante 22,7% società. Considerando gli importi, il 65,8% sono attive verso imprese e il 34,2% verso persone fisiche. Le modalità per pagare a rate le cartelle sono state ampliate dalle norme introdotte nella seconda metà del 2013 che prevedono la possibilità di ottenere un piano straordinario di rateizzazione fino a 120 rate (10 anni), in precedenza il limite era quello del piano ordinario a 72 rate. L'importo minimo di ogni rata è di norma pari a 100 euro. Una volta ottenuta la rateizzazione, e finché i pagamenti sono regolari, il contribuente non è più considerato inadempiente con gli enti creditori ed Equitalia non iscrive fermi o ipoteche, né attiva qualsiasi altra procedura cautelare ed esecutiva. Inoltre con una rateizzazione in corso è possibile richiedere il Durc (Documento unico di regolarità contributiva) e il certificato di regolarità fiscale per poter lavorare con le pubbliche amministrazioni". 

Meno ottimista si dimostra il direttore dell’Agenzia delle entrate e presidente di Equitalia Attilio Befera, intervenuto dinanzi alla stessa Commissione in un’altra audizione sul Federalismo Fiscale. Befera ha sottolineato che, seppure questi provvedimenti siano utili a migliorare la qualità del rapporto Fisco-contribuenti, dall’altra già indicano “qualche riflesso negativo sul gettito”. “La dilazione lunga a 10 anni e la decadenza dopo 8 mancati pagamenti potrebbero avere riflessi sul conto economico di Equitalia e potrebbero creare probabilmente qualche problema nel tempo”.

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