Svolta nel caso Marò: “L’Italia ricorrerà all’arbitrato internazionale”

Dopo i ripetuti e infruttuosi tentativi di trovare una soluzione sufficientemente adeguata per entrambi i Paesi, l'Italia sembra intenzionata ad abbandonare la via diplomatica diretta con l'India e a ricorrere ad un arbitrato internazionale sul caso dei due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. A rivelarlo oggi è il Corriere della Sera in un articolo a firma di Danilo Taino secondo il quale entro la metà del prossimo mese il governo italiano "ritirerà la proposta che aveva fatto all'India per una soluzione negoziata". Sempre secondo il quotidiano, allo stesso tempo il nostro Paese "comunicherà al governo di Nuova Delhi l'intenzione di procedere con un contenzioso per stabilire la giurisdizione nella vicenda che coinvolge Salvatore Girone e Massimiliano Latorre". In poche parole l'Italia richiederà un giudizio di terzi per stabilire dove dovranno essere processati i due fucilieri di marina accusati dalle autorità indiane di aver ucciso due pescatori indiani scambiandoli per pirati durante una operazione antipirateria nel 2012.

Si tratta dell'ennesimo tentativo dell'Italia di accelerare i tempi e smuovere la situazione dei due marò che ormai si sta prolungando in maniera indefinita di rinvio in rinvio come l'ultimo appena annunciato dalla giustizia indiana. Se infatti non ci sarà nessuna novità a breve, secondo il Corsera, la nuova mossa delle autorità italiane potrebbe arrivare anche prima di giugno. "Si sono create le condizioni migliori che ci siano mai state per procedere all'arbitrato" ha riferito infatti una fonte vicina alla trattativa al quotidiano. A questo punto se nel giro di pochi giorni Delhi non darà una risposta chiara all'offerta italiana, il caso prenderà la forma di un confronto pubblico internazionale.