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Stefano Piedimonte torna in libreria con “L’assasino non sa scrivere” (VIDEO)

Abbiamo incontrato lo scrittore Stefano Piedimonte per farci raccontare in anteprima il suo nuovo romanzo, in uscita il 25 settembre, “L’assassino non sa scrivere” (Guanda). Abbiamo inoltre coinvolto l’autore in un gioco, “Il carrello dello scrittore” in cui Piedimonte ci ha consigliato i suoi dieci libri preferiti.
A cura di Andrea Esposito
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Tra appena due giorni uscirà in libreria il nuovo romanzo di Stefano Piedimonte, “L’assassino non sa scrivere” pubblicato con Guanda. Il libro fa seguito al successo di “Nel nome dello zio” e “Voglio solo ammazzarti, ma stavolta Piedimonte torna con una storia molto diversa dalle precedenti: “Intanto il romanzo non è ambientato a Napoli – chiarisce subito l’autore -, né potremmo dire in Italia, poiché è tutto inventato (luogo, personaggi, situazioni). E poi perché non tratta di camorra… sono per così dire, una sorta di ‘pentito di camorra’!”.

Prima di parlare del romanzo, vi raccontiamo del gioco che abbiamo fatto con Piedimonte, e che potete vedere nel video allegato, all’interno di una nota libreria napoletana: “Il carrello dello scrittore”. In sostanza abbiamo chiesto all’autore di condurci in un tour letterario tra gli scaffali della libreria scegliendo e mettendo nel carrello i dieci libri più importanti per lui. Dopodiché Piedimonte ci ha spiegato brevemente i motivi di ciascuna scelta.

La top ten che ne è venuta fuori è la seguente:

1 “Le particelle elementari” di Michel Houellebecq

2 “Stoner” di John Williams

3 “A volte ritornano” di Stephen King

4 “Vergogna” di J. M. Coetzee

5 “Il bar sotto il mare” di Stefano Benni

6 “Pastorale americana” di Philip Roth

7 “Il Maestro e Margherita” di Michail Bulgakov

8 “Il grande Gatsby” di Francis Scott Fitzgerald

9 “Il gabbiano” di Anton Čechov

10 “Trilogia del Drive-in” Joe R. Lansdale

Ma torniamo al nuovo romanzo. “L’assassino non sa scrivere” è ambientato, come ci spiega lo stesso autore, “nel paesino di Fancuno, tremila anime e una gran voglia di farsi i fatti altrui, dove da un giorno all’altro cominciano a fioccare cadaveri. La gente viene ammazzata nei modi più atroci e sui corpi delle vittime compaiono messaggi assurdamente sgrammaticati. Chi è questo lazzarone, quest’assassino analfabeta che infierisce sui corpi dei disgraziati col primo oggetto che si trova davanti? Perché uccide? E soprattutto: quanti morti ancora si lascerà dietro prima che i carabinieri riescano a catturarlo? Sulle sue tracce, assieme ai carabinieri guidati da un comandante scacchista, lucido e razionale, si muove un vecchio cronista di nera sulla via della pensione, oltre a un manipolo di personaggi bizzarri, vere e proprie star di una periferia sonnacchiosa sempre in cerca di nuove storie (vere o fasulle che siano), leggende e suggestioni, vie di fuga dall’ordinario, che un bel giorno si trova a dover fare i conti con una storia, stavolta vera, molto più grande, e violenta, e pesante, di quanto le sue piccole stradine non possano sopportare”.

Piedimonte che nei primi due romanzi si era messo in luce per la sua ironia tagliente e per il modo singolare di descrivere la malavita napoletana, con questo romanzo cambia passo portando la vicenda di un serial killer all’interno di una cittadina immaginaria. Certo non manca l’ironia, anche amara, che emerge già dal nome del luogo “Fancuno”. “L’idea era – ci racconta l’autore – quella di mandarmi a Fancuno e sperare che il lettore mi seguisse! In realtà si tratta di una favola nera, le due fonti di ispirazione sono ‘Big fish’ di Tim Burton e ‘Twin Peaks’ di Lynch. Diciamo che Fancuno è la mia ‘Twin Peaks’. In definitiva, – conclude Piedimonte – la mia dimensione della narrativa è quella del padre che mette a letto il bambino e prima di andarsene gli legge una favola. Ecco, se doveste avere la voglia di leggere una favola, anche oggi che siamo un po’ più cresciutelli, date un chance al libro. In libreria da giovedì 25 settembre.

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