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“Sprecano acqua e deturpano il paesaggio”: sindaco di Asolo vieta la costruzione di piscine

Il sindaco di Asolo ha vietato la costruzione di nuove piscine nei terreni privati perché sprecano troppa acqua e deturpano il paesaggio.
A cura di Davide Falcioni
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Novemila abitanti e ben trenta piscine: accade ad Asolo, in Veneto, dove il sindaco Mauro Migliorini ha promosso un nuovo regolamento edilizio che di certo scontenterà qualcuno proibendo la costruzione di nuove piscine in terreni e case private. Le uniche deroghe verranno concesse ai titolari di strutture ricettive come hotel e b&b. Il motivo della moratoria? "Quelle costruzioni sono uno spreco di acqua e peggiorano il paesaggio", ha spiegato Migliorini a sostegno della delibera, che dovrà essere illustrata in consiglio comunale e che entrerà in vigore dopo l’estate.

La città ha un bel borgo antico sovrastato da una rocca e per il sindaco "basta salire lassù lungo uno dei tanti sentieri del paese per rendersi conto di quello che è successo negli ultimi anni ad Asolo: un sacco di ville grandi e piccole si sono dotate di piscine che hanno un impatto molto forte sul paesaggio". "Non dimentichiamo – aggiunge il primo cittadino – che questo è luogo sottoposto a tutela da parte dell’Unione Europea e che dunque non può essere snaturato. Non a caso il regolamento edilizio che stiamo per approvare contiene altre prescrizioni: ad esempio i terreni privati superiori a una certa dimensione non potranno essere più chiusi con reti metalliche ma con semplici fili in grado di consentire il passaggio alla fauna selvatica".

E' di tipo ambientale l’argomento più forte che il sindaco Asolo porta a sostegno della messa al bando delle piscine: "Queste costruzioni rappresentano un enorme spreco d’acqua e il tema della salvaguardia del pianeta è uno dei più sentiti. Qui ad Asolo non abbiamo mai avuto problemi veri e propri di siccità ma abbiamo notato negli ultimi anni un calo della portata del nostro acquedotto e delle fonti di approvvigionamento del paese. Sulla piazza principale del centro storico c’è un’antica fontana che da mesi è asciutta proprio perché non può più essere alimentata e non dimentichiamo che nella zona attorno ad Asolo ci sono molte aziende agricole. In questo contesto lo scavo di altre piscine private, in aggiunta alle 30 nate negli ultimi cinque anni ci sembra insostenibile. Non è una nostra fissazione: anche la Regione Veneto ha raccomandato misure per il risparmio idrico".

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