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Russia, 38enne gay ucciso a coltellate

L’omicidio alle porte di San Pietroburgo: arrestati dalle forze dell’ordine, i due responsabili avrebbero tentato di giustificare l’omicidio come una reazione a presunte “molestie sessuali” da parte della vittima.
A cura di S. P.
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Due ragazzi di poco più di venti anni sono stati arrestati in Russia perché sospettati di aver ucciso a coltellate un omosessuale di 38 anni. L’omicidio è avvenuto nei pressi di San Pietroburgo, la vittima è stata accoltellata brutalmente 26 volte. Il corpo senza vita è stato ritrovato lunedì notte vicino Vsevolojsk e la polizia ha tratto in arresto nei giorni seguenti due giovani di 20 e 21 anni, i presunti autori dell'omicidio. I due ragazzi avrebbero giustificato il loro crimine come una reazione ai tentativi di approccio sessuale da parte del 38enne. Denunce di aggressioni e violenze contro gay e lesbiche sono all’ordine del giorno in Russia, dove dal 2013 è in vigore una legge che vieta la cosiddetta “propaganda gay” ovunque ci siano minori. L'omosessualità era considerata un crimine nel Paese di Vladimir Putin fino al 1993 e come una malattia fino al 1999. Come ha denunciato a dicembre scorso l'organizzazione per la difesa dei diritti umani Human Rights Watch (HRW), gli omosessuali subiscono violenze crescenti, spesso tollerate a volte addirittura “incoraggiate” dalle stesse autorità.

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