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Pm punita per gli apprezzamenti su Gabriel Garko: “Commenti privati, tradita da una spia”

La pm Barbara Bresci è stata sollevata dall’incarico nell’inchiesta sull’esplosione di una villa a Sanremo perché sui social si era lasciata andare ad apprezzamenti nei confronti di Gabriel Garko.
A cura di Susanna Picone
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È di qualche giorno fa la notizia che la pm Barbara Bresci è stata sollevata dall’inchiesta sull’esplosione di una villetta a Sanremo nei giorni precedenti il Festival perché su Facebook si era lasciata andare a qualche apprezzamento nei confronti di Gabriel Garko, coinvolto nell’incidente. A tradirla sarebbe stata una “spia” che avrebbe portato quelle sue frasi scambiate con qualche amica sulla scrivania del procuratore di Imperia, Giuseppe Geremia, che appunto le ha tolto l’inchiesta per il fatto che la fascinazione nei confronti dell’attore avrebbe potuto “interferire sul necessario equilibrio” del magistrato. Bresci non avrebbe digerito questa decisione e così ha tentato di far valere le sue ragioni. “Era una conversazione sulla bacheca privata di Facebook, non un messaggio pubblico”, è quanto la pm – scrive il Corriere – avrebbe risposto ritenendo ingiusta la revoca del fascicolo. “Garko non è indagato ma persona offesa, i commenti poi erano stati sollecitati da altri e non riguardavano i fatti oggetto dell’indagine”, avrebbe aggiunto la magistrata nelle argomentazioni finite agli atti del Csm.

La difesa del pm – La pendenza di un procedimento disciplinare a carico del pm di Imperia Barbara Bresci in relazione ai post in cui elogiava la bellezza di Garko “non significa che sia stata sospesa, sanzionata o, addirittura, licenziata, come, invero assai disinvoltamente, hanno affermato alcune testate giornalistiche”, ha intanto precisato con una nota il magistrato Stefano G. Guizzi, che difende in sede disciplinare la collega. Nella nota Guizzi ha anche sottolineato che “siamo sereni e confidiamo in un positivo esito del procedimento, auspicandone la prosecuzione unicamente nella sede sua propria: allo stato, quella innanzi alla Procura Generale della Repubblica presso la Corte di Cassazione”.

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