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Parroco si toglie la vita impiccandosi in chiesa: era stato trasferito

La macabra scoperta di una parrocchiana preoccupata perché il sacerdote di Ardenza (Livorno) non si era presentato a celebrare la messa. Da poco era stato trasferito in un’altra parrocchia. Anche i fedeli avevano protestato per la decisione.
A cura di Biagio Chiariello
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Si sarebbe impiccato con una corda al campanile della sua parrocchia, ad Ardenza, quartiere alla periferia sud di Livorno. A fare la tragica scoperta è stata una parrocchiana, come scrive La Nazione, preoccupata perché don Carlo Certosino, 54 anni, non si era presentato a dire la messa mattutina. Sul posto sono intervenuti un'ambulanza della Misericordia e polizia. Il prete da poco era stato trasferito in un'altra parrocchia, ma questa decisione non era stata ben accolta né dallo stesso sacerdote né dalla comunità, tanto che nei giorni scorsi i fedeli avevano inscenato una protesta che si era trasformata in una sorta di assedio al vescovo vicario, Ivano Costa.

Il Corriere della Sera, scrive che don Certosino aveva accusato pubblicamente il vescovo, Simone Giusti, di volerlo trasferire a tutti i costi in una parrocchia “adatta solo ai giovani preti”, e di avergli “fatto firmare un anno fa una richiesta di dimissioni post datata ad oggi”. Sembra che il parroco, prima di togliersi la vita abbia lasciato un biglietto, nel quale spiega forse i motivo del gesto.  A San Simone è giunto anche il vescovo vicario Don Paolo Razzauti.

Il vescovo Giusti, anche a nome del clero e di tutta la Chiesa livornese, ha inviato questo pensiero di cordoglio per don Carlo Certosino: “Con immenso dolore, il Vescovo e il Consiglio episcopale storditi, e stupiti, piangono la perdita di don Carlo. Ora è nelle mani di Dio e quindi è in buone mani. Sono mani che conoscono la croce e la disperazione.A queste mani affidiamo il nostro fratello sacerdote. Preghiamo per lui, per i suoi familiari, per la Chiesa tutta di Livorno“.

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