Padova: infezione di legionella nella struttura per migranti, sgomberati tutti i profughi

Una infezione di legionella, riscontrata dai tecnici Arpav e che è già costata il ricovero ospedaliero di una persona, ha costretto alla immediata chiusura di una struttura dove erano ospitati dei profughi nel Padovano. È accaduto a Vigodarzere dove il sindaco della città ha emanato con urgenza l’ordinanza di chiusura di villa Sardella, un'abitazione fuori città, in località Terraglione, adibita dal maggio scorso a residenza per migranti e gestita da una cooperativa sociale. "Sono andato l’altro giorno con i vigili e il responsabile dell’ufficio tecnico comunale quando i tecnici dell'Usl, proprio mentre mi trovavo nella villa, mi hanno chiamato per avvertirmi del caso di legionellosi, che ha determinato il ricovero di uno degli ospiti" ha spiegato il primo cittadino.

"Ho convocato immediatamente un vertice con l'Usl e il segretario comunale per preparare l’ordinanza urgente" ha sottolineato il sindaco stabilendo l'immediato sgombero dei 18 profughi ospitati, fino a quando l'Usl certifichi che sia stata effettuata la bonifica. La struttura in realtà era sta già al cento di numerose polemiche nei mesi scorsi tra amministrazione locale, contraria alla presenza dei profughi sul territorio, e la cooperativa di gestione. Per questo qualcun ha avanzato l'ipotesi che l'ordinanza sia stata architettata per mandare via i migranti anche perché la legionella non è contagiosa, ma si contrae quando si viene in contatto con il batterio che la causa.

"Non è uno stratagemma per mandarli via, ma c’è la necessità di garantirne la salute", ha tenuto però a sottolineare il sindaco Adolfo Zordan, ricordando che l'Arpav, incaricata dall’Usl 15, ha trovato ceppi di batteri in dieci diversi punti della casa, dai rubinetti alla caldaia fino alle docce, in pratica ovunque passi l’acqua.