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Ostia contaminata da LSD: la smentita dell’Arcidiocesi Campobasso Bojano

L’Arcidiocesi Campobasso Bojano smentisce la notizia sull’ostia allucinogena. Abruzzo 24 aveva informato i lettori che tale “Don Achille” avrebbe distribuito ostie contaminate dall’LSD ai fedeli, scatenando risse e scenari apocalittici. Una bufala annunciata.
A cura di Carmine Della Pia
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Ostia allucinogena a Campobasso

Aveva creato scalpore la notizia fornita dal quotidiano online Abruzzo 24: il parroco della Chiesa dello Spirito Santo di Cambopasso avrebbe distribuito ostie contaminate da LSD. Nel pomeriggio è arrivata la secca smentita con un comunicato stampa apparso sul sito dell'Arcidiocesi Campobasso Bojano: "L’Arcidiocesi di Campobasso-Bojano, l’Ufficio Diocesano per le Comunicazioni Sociali e l’Ufficio Stampa diocesano, smentiscono categoricamente quanto appreso sui quotidiani regionali e nazionali, in quanto la fonte della notizia (Abruzzo 24 quotidiano on line) diffusa ampiamente anche a livello nazionale evidenziandone un chiaro attacco verso la Chiesa Cattolica con speciali e “Forum” esclude ogni attendibilità. Nella diocesi di Campobasso-Bojano non esiste alcuna Chiesa del Santo Spirito né un parroco di nome don Achille e di conseguenza il fatto non sussiste". Il comunicato termina con la frase: "Bisogna rispettare il sacro in quanto tale e questo vale anche a chi non crede”.

La notizia-bufala sulle ostie allucinogene – Da questa mattina la notizia era rimbalzata sulle maggiori testate online, e, ovviamente, sui social network. Si sprecavano i commenti ironici sulla faccenda, e qualcuno aveva insinuato, sin dall'inizio, che si trattava di una mera bufala. Altri avevano fatto notare che non risulta l'esistenza di una "Chiesa dello Spirito Santo" a Campobasso. Diversi utenti avevano commentato l'articolo di Abruzzo 24 spiegando che tale "Don Achille" non esiste. Questo, in sintesi, il contenuto della notizia apparsa sul quotidiano online:

Don Achille, parroco a Campobasso, ha passato, è il caso di dirlo, davvero un brutto quarto d’ora. Dopo aver distribuito la comunione ai fedeli, li ha visti letteralmente dare di matto. Pare che l’ostia consacrata e distribuita dal sacerdote fosse contaminata, ed era diventata praticamente LSD. C'era chi sosteneva di vedere il proprio santo prediletto, chi in balia di visioni infernali abbracciava il crocifisso, chi rubava il calice del vino al prete, il povero don Achille, costretto a nascondersi in confessionale inseguito da due vecchine che lo prendevano a borsettate dandogli del demonio.

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