Omicidio stradale: dal ddl scompare l’ergastolo della patente

Dopo un intenso dibattito politico, le richieste dei familiari delle vittime di incidenti stradali e numerose polemiche, arriva finalmente in Parlamento il disegno di legge sul reato di omicidio stradale e nautico, ma con una grossa sorpresa. Come segnala il Corriere della Sera, infatti, nel testo depositato in commissione Giustizia di Palazzo Madama è scomparso il cosiddetto ergastolo della patente, cioè il ritiro a vita della patente di guida. Un passo indietro di non poca importanza visto che la sanzione, promessa più volte come minaccia nei confronti dei pirati della strada in effetti era la pena più severa prevista dalla nuova legge. Il motivo di questo dietrofront, come ha spiegato lo stesso relatore del ddl, il senatore del Pd Giuseppe Luigi Cucca, sarebbe da ricercare nel pericolo di una bocciatura da parte della Corte Costituzionale. Secondo il parlamentare e avvocato, l’ergastolo della patente infatti sarebbe improponibile perché "un simile meccanismo sanzionatorio, per la definitività dei suoi effetti, non appare difendibile sul piano della legittimità costituzionale".

Al momento quindi per il reato di omicidio stradale rimane solo la sospensione della patente da 5 a 12 anni, mentre per il reato di lesioni personali stradali e nautiche la sospensione sarà da due a cinque anni. Nessun ritiro a vita come invece avevano chiesto a gran voce i familiari delle vittime. La circostanza ovviamente sarà oggetto di discussione nelle commissioni parlamentari e successivamente in Aula dove presumibilmente si assisterà a numerosi emendamenti. Lo stesso relatore del disegno di legge ha promesso un emendamento a sua firma in cui si prevede la revoca della patente e non la semplice sospensione. In pratica per chi commette certi reati alla guida sarà necessario rifare l’esame.