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Nucleare Iran, spetta al Congresso Usa l’ultima parola sull’accordo

La commissione Esteri del Senato Usa ha approvato all’unanimità un provvedimento che attribuisce al Congresso il compito di rivedere l’accordo con l’Iran.
A cura di Antonio Palma
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Spetterà al Congresso Usa l'ultima parola sull'accordo sul nucleare iraniano. La commissione Esteri del Senato Usa infatti ha approvato all'unanimità un provvedimento che attribuisce al Congresso il compito di rivedere l'intesa con la Repubblica islamica. Il testo accettato sia dai Repubblicani che dai Democratici in realtà ha ricevuto il preventivo ok della Casa Bianca che aveva richiesto una rettifica rispetto a quello originario. Resta però il fatto che il Parlamento statunitense vuole avere voce in capitolo sul contestato accordo con l'Iran che prevede concessioni sul nucleare e un alleggerimento delle sanzioni. A questo punto infatti, anche se il Presidente Barack Obama ha già chiarito di non voler riunificare alle sue prerogative in tema di trattati internazionali, dovrà per forza di cose trattare con il Congresso sulla revoca delle sanzioni. Proprio questo infatti sarà il tema centrale del dibattito politico negli Stati Uniti e che avrà un ruolo essenziali anche nel la riuscita del trattato finale con l'Iran.

Secondo la norma votata in Commissione e che ora dovrà essere approvata dal Senato, il periodo di valutazione sarà di 52 giorni, rispetto ai 60 previsti inizialmente, che saranno così composti: 30 giorni per la revisione, 12 per un possibile veto di Obama e infine 10 giorni per tentare eventualmente di superare il veto del presidente Usa. Molti parlamentari infatti vogliono avere la possibilità di valutare l'accordo nei dettagli assicurandosi che le sanzioni non siano revocate finché non saranno completate le necessarie verifiche. La trattativa sarà tutt'altro che facile, anche se il Segretario di Stato Usa, John Kerry, si è detto fiducioso sulla riuscita dell'intesa, il presidente iraniano Hassan Rohani ha ribadito che non firmerà nessun accordo sul programma nucleare se non verranno revocate tutte le sanzioni in vigore.

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