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Non ha i soldi per pagare i debiti: gli ufficiali giudiziari le sequestrano 4 gattini

In Siberia, quattro mici vengono “sequestrati” dagli ufficiali giudiziari come unico bene esigibile per il pagamento dei debiti. Restano (per ora) a casa della padrona, ma la donna dovrà venderli.
A cura di Angela Marino
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Non ha i soldi per pagare i debiti, le sequestrano quattro gattini di razza pura, il solo “bene esigibile”. È successo a Tomsk in Siberia, dove le confische di animali come pegno di pagamento non sono certo inusuali. Il precedente, risale ad appena una settimana fa, quando un uomo ha ucciso e mangiato i resti del proprio cavallo per evitare di consegnarlo ai creditori. L’episodio dei quattro cuccioli è stato raccontato in un rapporto dai funzionari russi dell’agenzia di riscossione: "In seguito all'ordine disposto da un tribunale, è stato bloccato il conto bancario della donna, che però è risultato vuoto, e l'unico asset che poteva essere bloccato sono risultati quattro gattini di purissima razza Scottish Fold”. Tuttavia il valore degli animali ammonterebbe solo ad una parte del debito accumulato: appena 830 euro sui 40mila del totale. Il valore di ogni cucciolo è stato stimato sui 65 euro.  Si quindi è proceduto “all’arresto” dei quattro mici, rimasti, per ora, presso domicilio della padrona che potrà scegliere di venderli o lasciare che sia il tribunale a metterli in vendita.

In Italia è possibile sequestrare animali ai debitori?

In Italia, di recente, la polemica degli animali da compagnia come "valore" da sequestrare in caso di debiti era esplosa alla notizia che anche l'agenzia italiana di riscossioni Equitalia potesse effettuare sequestri di animali domestici come pegno o pagamento. Una eventualità che aveva scatenato la reazione degli animalisti che condannavano l'equiparazione degli animali a una proprietà, negandone di fatto la dignità come essere viventi. In prima fila l'ex ministro Michela Brambilla:" Ormai – aveva affermato – si è affermata una nuova sensibilità collettiva. Gli animali domestici sono considerati alla stregua di veri e propri componenti della famiglia. Le loro esigenze vanno rispettate. Purtroppo, però, negli ultimi anni, in più di una vertenza giudiziaria, molti animali domestici sono stati pignorati e messi all’asta e sono finiti nelle mani di chiunque, esattamente come succede per auto e mobili o per qualunque altro oggetto superfluo”. Tale eventualità sembra, invece, scongiurata dalla legislazione italiana. In base alle nostre leggi, infatti, è possibile attribuire un valore economico solo gli animali da stalla e da cortile, mentre difficile è valutare animali domestici quali il cane o il gatto, salvo i casi in questi siano di razza pura o siano vincitori di mostre e competizioni e posseggano realmente un valore economico. Il pignoramento resta quindi possibile solo in teoria, ma di fatto, non è praticato.

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