299 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Morta in combattimento Ayse Deniz Karacagil, militante curda raccontata da Zerocalcare

L’attivista politica e combattente si era arruolata nelle milizie curde e aveva partecipato alla liberazione di Kobane dallo Stato Islamico.
A cura di Davide Falcioni
299 CONDIVISIONI
Immagine

"Cappuccio rosso è una pischella, all'epoca ventenne, che partecipò alle proteste di Gaze Park nel 2013". Basta risfogliare le pagine di Kobane Calling, il reportage a fumetti scritto da Zerocalcare due anni fa, per notare un passaggio dedicato a Ayse Deniz Karacagil, una militante politica e combattente rimasta uccisa due giorni fa – in circostanze ancora poco chiare – vicino al confine tra Turchia e Siria. A dare notizia della scomparsa della donna è stato proprio il disegnatore romano:

"E' sempre antipatico – scrive in un post su facebook – puntare i riflettori su una persona specifica, in una guerra dove la gente muore ogni giorno e non se la incula nessuno. Però siccome siamo fatti che se incontriamo qualcuno poi per forza di cose ce lo ricordiamo e quel lutto sembra toccarci più da vicino, a morire sul fronte di Raqqa contro i miliziani di Daesh è stata Ayse Deniz Karacagil, la ragazza soprannominata Cappuccio Rosso. Turca, condannata a 100 anni di carcere dallo stato turco per le proteste legate a Gezi Park, aveva scelto di andare in montagna e unirsi al movimento di liberazione curdo invece di trascorrere il resto della sua vita in galera o in fuga. Da lì poi è andata a combattere contro Daesh in Siria e questa settimana è caduta in combattimento.

Micheke Rech – cioè Zerocalcare – aveva incontrato Ayse e conversato con lei durante il suo viaggio in Rojava, documentando l'espulsione dei miliziani dello Stato Islamico dalla città di Kobane. Militante di sinistra, "Cappuccio Rosso" era stata incarcerata poco più che ventenne durante le proteste contro il governo turco, nel 2013, in cui morirono 9 persone. Ottomila persone rimasero intossicate e oltre duemila arrestate. Dopo essere stata condannata a oltre un secolo di carcere era riuscita a fuggire per arruolarsi nella divisione femminile curda per la difesa della regione autonoma del Rojava, il cosiddetto Kurdistan siriano.

299 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views