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Monti e il nuovo patto politico con la maggioranza

Il nuovo patto tra Governo Pdl, Pd e Terzo Polo per lo sviluppo e la crescita economica del Paese, tra riforma del lavoro e rilancio degli investimenti.
A cura di Antonio Palma
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Il nuovo patto tra Governo Pdl, Pd e Terzo Polo per lo sviluppo e la crescita economica del Paese, tra riforma del lavoro e rilancio degli investimenti.

Sono servite oltre cinque ore di discussione e confronto sui principali temi e le principali riforme in cantiere per stabilire un nuovo patto politico tra Governo e forze di maggioranza. Il vertice tra Esecutivo e i leader di Pdl, Pd e Terzo Polo svolto ieri sera è servito a fare il punto della situazione ma soprattutto a stabilire la nuova rotta e le nuove priorità del Governo in vista di importanti appuntamenti come il varo definitivo della riforma del lavoro o la riforma della giustizia e le misure per la crescita e lo sviluppo.

Nulla di decisivo è uscito fuori da Palazzo Chigi in quanto a nuove misure, ma forse il Premier ha ottenuto la cosa che più gli preme, un nuovo consenso da parte dei partiti che lo appoggiano in Parlamento per continuare il suo lavoro dopo i dissapori degli ultimi tempi. La parola d'ordine è crescita economica che nonostante gli sforzi fin qui fatti stenta a decollare, anche se per il momento nessuna manovra correttiva è in vista. Avanti tutta invece sui provvedimenti già varati dal CdM come la riforma del lavoro su cui Alfano, Bersani e Casini hanno promesso di accelerare in Parlamento nonostante permangano elementi di dubbio e contrasti interni alla maggioranza.

Monti esprime ottimismo e certamente l'incontro ha avuto il merito di calmare le acque turbolente della politica, ma i nodi restano ancora intatti e la strada per il Governo è in salita. Il Ministro Passera ha elencato i provvedimenti urgenti  in materia di sviluppo, soprattutto per quanto riguarda le imprese, con la revisione degli incentivi, lo sblocco dei pagamenti che lo Stato deve alle imprese e il rilancio degli investimenti infrastrutturali, ma ha anche avvertito che i tempi per queste procedure restano abbastanza lunghi. In più dai provvedimenti saranno esclusi i Comuni e gli enti locali per l'essenziale obiettivo di non sforare il patto di stabilità.

Intanto c'è bisogno di andare avanti con le riforme strutturali come quella su lavoro per poi insistere a livello comunitario sul rilancio economico dell'Europa. Alfano, Bersani e Casini hanno espresso ottimismo sul raggiungimento di un accordo in Aula in tempi brevi, anche perché impantanarsi ora significherebbe vanificare gli sforzi già fatti e lanciare segnali negativi ai mercati e agli investitori. Sempre con l'obiettivo di abbassare i toni, nel vertice non si è parlato di Rai né di beauty contest per le frequenze tv, anche se l'opinione del Governo in merito è ben nota e non mancherà di riaccendere il dibattito.

Discussione invece su un altro dei capitoli all'ordine del giorno, la riforma della giustizia e il tanto discusso ddl anticorruzione, l'altro banco di prova delle prossime settimane, dove il Ministro Severino sarà impegnata a trovare la quadra tra le diverse posizioni nella maggioranza. La legge anticorruzione voluta e promessa a Bruxelles come condizione per lo sviluppo dell'Italia sembra vicina al varo anche se il dibattito è destinato a proseguire.

Con questo incontro il Governo ha inaugurato una nuova fase di appuntamenti regolari con la maggioranza con l'obiettivo di  "un raccordo periodico" tra Esecutivo e maggioranza in merito alla programmazione dell’agenda sui principali provvedimenti che il Parlamento esaminerà. Un modo per accelerare i tempi ma anche un nuovo patto per evitare pericolose imboscate in Aula.

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