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Mafia, colpo al clan Brancaccio: 34 arresti, anche il fratello del cooperante Lo Porto

Duro colpo ad uno dei mandamenti più potenti di Palermo. In manette vertici del clan e gregari, sequestrate aziende per un valore di 60 milioni di euro.
A cura di Antonio Palma
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Un maxi blitz antimafia coordinato dalla dda di Palermo è in corso da questa mattina all'alba in diverse regioni italiane contro il clan mafioso di Brancaccio. L'operazione, condotta dalla sezione Criminalità organizzata della squadra mobile della polizia di Stato e dagli uomini della Guardia di finanza del capoluogo siciliano, ha portato all'arresto di ben trentaquattro persone, tutte accusate di aver fatto parte a vario titolo del sodalizio criminale palermitano.

Le misure di custodia cautelare, emesse dal Gip su richiesta del procuratore Francesco Lo Voi che ha coordinato le indagini, riguardano i maggiori esponenti del clan ma anche molti gregari e personaggi contigui. Tra gli arrestati spicca il nome di Pietro Tagliavia, capo del clan mafioso di Brancaccio, attualmente ai domiciliari, ma anche quello di anche Giuseppe Lo Porto, fratello di Giovanni, il cooperante rapito in Pakistan da Al Qaeda nel 2012 e ucciso tre anni dopo in un blitz antiterrorismo. Secondo gli inquirenti Lo Porto era un uomo fidatissimo del capomafia di Brancaccio che gli aveva affidato il delicato compito di consegnare le risorse del clan alle famiglie dei detenuti.

Soldi che arrivavano dalle tradizionali attività criminali ma anche da attività imprenditoriali e finanziarie che riciclavano soldi sporchi. È quello che hanno accertato gli uomini del Gico del Nucleo di Polizia Tributaria di Palermo. L’indagine in particolare ha permesso di portare alla luce un gruppo imprenditoriale, distribuito su diverse Regioni e in mano al clan. Per questo nel corso delle operazioni, la Polizia di Stato e la Guardia di finanza hanno proceduto anche al sequestro di numerose aziende, per un valore complessivo di circa 60 milioni di euro, oltre a numerosi veicoli e autoveicoli utilizzati per la commissione dei reati contestati. Le indagini infine hanno ricostruito l’intero organigramma dei clan appartenenti al mandamento di Brancaccio individuando gli elementi di vertice, i vari ruoli e competenze permettendo così di smantellare il clan.

Scoperto tesoro della famiglia Riina

Questa mattina altro colpo antimafia anche da parte dei Carabinieri del Ros e di quelli del Comando Provinciale di Palermo e Trapani dopo una lunga inchiesta che ha portato alla luce un vero e proprio tesoro riconducibile a Totò Riina e ai suoi familiari. I militari, su ordine della Procura, hanno sequestrato al boss corleonese e  ai parenti beni per un valore complessivo di circa 1,5 milioni di euro. Il provvedimento riguarda società, una villa, 38 rapporti bancari e soprattutto numerosi terreni. La scoperta grazie ad una inchiesta sui redditi dichiarati negli anni da Riina e dai suoi congiunti da cui è stato possibile ipotizzare l’utilizzo di mezzi e di risorse finanziarie illecite

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