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Mafia, 31 arresti nel clan Bagheria

L’operazione – chiamata Reset – ha visto l’impiego di circa 500 militari ed ha portato un duro colpo a Cosa Nostra.
A cura di D. F.
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Lo Stato incasso un altro colpo contro la criminalità organizzata. Dopo i 16 arresti di Reggio Calabria di ieri, quando le forze dell'ordine hanno sgominato il clan Crea della ‘ndrangheta. Un importante colpo è stato inferto anche a Cosa Nostra: i carabinieri hanno infatti tratto in arresto 31 persone del mandamento mafioso di Bagheria, sgominando la "testa dell'acqua", come in gergo viene definito il vertice dell'organizzazione criminale, operante soprattutto in Provincia di Palermo. I provvedimenti di custodia sono stati emessi nei confronti di capi e gregari, ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione mafiosa, omicidio, sequestro di persona, estorsione, rapina, detenzione illecita di armi da fuoco e danneggiamento a seguito di incendio. Oltre ai vertici dei clan mafiosi di Bagheria, Villabate, Ficarazzi e Altavilla Milicia – attivi soprattutto nell'ultimo decennio – sono stati tratti in arresto anche molti uomini d'onore dei clan.

A rivelare le identità dei reggenti mafiosi, consentendo ai carabinieri di effettuare gli arresti, sono stati due pentiti: Enzo Gennato e il killer Sergio Flamia. Determinanti, tuttavia, sono state anche le denunce di 44 imprenditori e commercianti palermitani che si sono ribellati al sistema delle estorsioni. L'operazione, che i carabinieri hanno nominato "reset", ha visto l'impiego di 500 militari. Gli inquirenti nel corso delle indagini hanno identificato anche gli esecutori materiali dell'omicidio di Antonino Canu, ucciso a Caccamo il 27 gennaio 2006.

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