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M5S boccia la riforma della Rai: “Tv pubblica in mano al Governo”

Il Presidente della Commissione di Vigilanza Rai boccia senza appello la riforma di Renzi e attacca: “So che la maggioranza del parlamento è contro questa falsa riforma. È ora di cacciare le palle!”.
A cura di Redazione
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Non si è fatta attendere la bocciatura del Movimento 5 Stelle al progetto di riforma della Rai annunciato qualche ora fa dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi. Con un post pubblicato sul blog di Beppe Grillo, è Roberto Fico, presidente della Commissione di Vigilanza Rai, ad evidenziare i punti critici della proposta del Governo e a chiedere che sia il Parlamento ad assumersi la responsabilità di apportare i correttivi necessari. Nella lettura di Fico, infatti, questa è “la Gasparri 2.0” e comporterà “il completo controllo della Rai da parte di maggioranza e governo”, dal momento che, con il sistema immaginato da Renzi, il Partito Democratico potrebbe essere in grado di eleggere 6 membri del consiglio di amministrazione su sette.

In sostanza, spiega Fico, non cambierà nulla, dal momento che saranno sempre i partiti a mantenere il controllo sulla tv di Stato, imponendo scelte e piazzando i loro uomini: la proposta grillina invece prevede “l'uscita di scena della politica dalla Rai” e l’individuazione dei consiglieri con una procedura pubblica ed in base al curriculum. Per questo motivo il Movimento 5 Stelle annuncia fin da adesso battaglia in Parlamento, come spiega Fico:

Il MoVimento 5 Stelle conserva la sua proposta. Una proposta seria che prevede l'uscita di scena della politica dalla Rai. I consiglieri devono essere scelti per il proprio curriculum, con un procedimento pubblico e trasparente, sulla base di precisi requisiti di onorabilità, competenza e soprattutto indipendenza. Non devono rispondere al potente di turno che li ha piazzati in Cda, ma lavorare per il bene dell'azienda e dell'interesse dei cittadini. Lo stesso deve valere per l'amministratore delegato, che invece si vorrebbe nominato dal Cda "sentito il governo".

Faremo opposizione, cercando in ogni modo di migliorare la riforma Rai, anche se con questi presupposti, sembra un'impresa impossibile. Si rispetti il Parlamentonelle sue prerogative, senza aut aut. Le forze politiche devono poter confrontarsi e introdurre modifiche durante l’esame. Così com’è non può andare bene. Sono necessari correttivi come

– l’individuazione di maggioranze qualificate per l'elezione dei consiglieri in modo da ampliare quanto più possibile il consenso in Aula

– la previsione di requisiti come quelli ipotizzati nella proposta di legge del Movimento 5 Stelle. – – Chi sarà chiamato a guidare la Rai non potrà provenire dalla politica: siano esclusi tutti coloro i quali negli ultimi sette anni abbiano ricoperto cariche politiche (ministri, sottosegretari, parlamentari o dirigenti di partito).

L'obiettivo deve essere una Rai finalmente libera dalle pressioni politiche, tanto dei partiti quanto del governo. So che la maggioranza del parlamento è contro questa falsa riforma. È ora di cacciare le palle!"

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