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Luciano Pavarotti oggi avrebbe 80 anni

Oggi Luciano Pavarotti avrebbe compiuto 80 anni. Una data, questa del 12 ottobre, che la sua città di Modena ricorda ogni anno. Grazie ai suoi enormi concerti in giro per il mondo Pavarotti ha avvicinato alla lirica milioni di persone. Concerti in tutto il mondo con milioni di persone, e una costante e disarmante semplice allegria che hanno fatto del maestro Pavarotti un personaggio unico nel suo genere.
A cura di Federica D'Alfonso
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È stato fra gli artisti più apprezzati al mondo, non soltanto dagli appassionati del genere: la forza di Luciano Pavarotti e del ricordo che ha lasciato è proprio quella di essere stato un personaggio semplice, noto ed "accessibile" a tutti, per la sua simpatia e il suo profondo amore per il pubblico. Pavarotti nacque il 12 ottobre 1935, dunque oggi avrebbe compiuto ottant'anni: un traguardo importante, celebrato, a otto anni dalla scomparsa, da un grande concerto presso il Teatro Comunale di Modena, dove Riccardo Muti dirigerà l'Orchestra giovanile Cherubini di Ravenna. Una data importante, che senza dubbio Big Luciano avrebbe festeggiato alla grande, con la dirompente allegria di sempre e insieme alla compagna della sua vita: la musica.

La vocazione da insegnante

Luciano Pavarotti nel 1963
Luciano Pavarotti nel 1963

Non tutti sanno che Luciano Pavarotti non ha mai intrapreso una vera e propria formazione musicale: non fu mai iscritto nè frequentò il conservatorio. Una passione per l'opera lirica trasmessa dal padre Fernando, fornaio dell'arma dei carabinieri che ogni tanto si dilettava a cantare in una piccola associazione di lirici non professionisti; ma il giovane Luciano voleva diventare insegnante, così per lungo tempo si era dedicato agli studi magistrali (nello stesso liceo frequentato da Francesco Guccini, per altro), mentre si dedicava agli studi di canto con il suo maestro indiscusso, Arrigo Pola. Il debutto arriva nel 1961, quando vince il Concorso Internazionale "Achille Peri".

Rodolfo, l'alter ego

Luciano Pavarotti è Rodolfo ne "La Bohème", 1985
Luciano Pavarotti è Rodolfo ne "La Bohème", 1985

L'opera lirica più amata e rappresentativa dell'arte di Pavarotti è sempre stata, per sua stessa ammissione, "La bohème": subito dopo il premio "Achille Peri" Pavarotti sale sul palco di Reggio Emilia per debuttare proprio con il ruolo di Rodolfo, che negli anni continua ad essere il suo personaggio più amato, tanto da divenire quasi un alter ego. Dopo il primo grande successo l'opera di Puccini venne portata in scena da Luciano in svariate città d'Italia, e grazie a queste prime esperienze di grande successo arrivarono anche i primi riconoscimenti internazionali: nel 1967 porterà Rodolfo in America, al San Francisco Opera.

Luciano Pavarotti nel mondo

Dalla fine degli anni Sessanta il fenomeno Luciano Pavarotti è ormai internazionale: San Francisco, Londra, e poi New York. È stato questo l'apice ma anche l'inizio del successo senza pari di Pavarotti: il 17 febbraio 1972, al Metropolitan Opera di New York, porta in scena l'opera "La Fille du Régiment" eseguendo nove do acuti difficilissimi da emettere a voce piena, nell'aria di Tonio "Ah, mes amis". Riceverà una standing ovation senza precedenti che lo chiamerà al sipario per ben 17 volte, un record finora ancora imbattuto.

Pavarotti a Los Angeles, 2000
Pavarotti a Los Angeles, 2000

Nel 1991 più di 250 mila persone assistono al grande concerto a Hyde Park di Londra. Nonostante la pioggia battente, ad assistere anche i Principi di Galles Carlo e Diana: lo spettacolo, come tutte le apparizioni del maestro, diviene un evento mediatico, trasmesso dal vivo in televisione in tutta Europa e negli Stati Uniti. Il successo dell'iniziativa londinese si ripeterà nel 1993 al Central Park di New York, dove si conta una folla di 500 mila spettatori. Nel 1995 Pavarotti compie una lunga tournée sudamericana che lo porta in Cile, Perù, Uruguay e Messico. Nel 1997 riprende "Turandot" al Metropolitan e nel 2000 canta all'Opera di Roma per il centenario di "Tosca". Nel 2001, sempre al Metropolitan, riporta in scena "Aida".

I Tre Tenori

"I Tre Tenori": Carreras, Domingo e Pavarotti
"I Tre Tenori": Carreras, Domingo e Pavarotti

Il 7 luglio 1990 è una data indimenticabile, non solo per gli appassionati di calcio. In occasione della finale del campionato del mondo, svoltosi a Roma, Pavarotti tiene un concerto alle Terme di Caracalla destinato a fare epoca: insieme ai colleghi ed amici José Carreras e Placido Domingo, sotto la direzione del maestro indiano Zubin Metha, "I Tre Tenori" cantarono sia arie liriche tratte da opere famose che brani provenienti dai repertori musicali di tutto il mondo, come "La vie en rose", "Torna a Surriento" e "O'sole mio". Il concerto vide la richiesta di più di 200 mila biglietti, nonostante la capienza del teatro fosse di soltanto 6 mila posti: dopo questo storico evento i tre hanno cantato insieme molte altre volte, in varie parti del mondo. A Los Angeles, ad esempio, dove "Encore!" (questo il titolo dell'evento, che in inglese corrisponde al nostro "bis") venne seguito da oltre un miliardo di persone. Da quella serata leggendaria nacquero un disco e un video capaci di battere ogni primato di vendite nella storia della musica classica.

Pavarotti & Friends

Pavarotti & friends, 2000: insieme a Pavarotti, il Dalai Lama
Pavarotti & friends, 2000: insieme a Pavarotti, il Dalai Lama

Luciano Pavarotti è sempre stato amato anche per la sua estrema umanità e sensibilità. Ogni anno, a partire dal 1992, fino all'addio alle scene nel 2003, il grande maestro ha organizzato nella sua Modena importantissimi concerti a scopo benefico. Nasce così "Pavarotti & Friends", un'esperienza che ha riunito su un unico palco artisti a volte anche molto diversi fra loro: pop e rock si sono trovati per la prima volta a duettare con la voce di un tenore. Elton John, Deep Purple, Eric Clapton, George Michael, e poi Giorgia, Laura Pausini, ed Elisa. E ancora, Sting, Zucchero, Renato Zero, Lucio Dalla e Andrea Bocelli.

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