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Lager nazista protetto dall’Unesco? È scontro

Per il quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, il campo di sterminio non deve rientrare nei luoghi definiti dall’UNESCO come patrimonio dell’umanità, in quanto si verrebbe a creare solamente un “turismo della memoria”.
A cura di Daniela Caruso
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In Germania è montata la polemica sulla proposta delle autorità della Turingia di inserire l'ex campo di concentramento nazista di Buchenwald nella lista dei patrimoni umani tutelati dall'Unesco. Ci si può chiedere, infatti, cosa ci sia di tanto salvaguardabile in un campo di concentramento, simbolo di atrocità e luogo di una memoria difficilmente affossabile, soprattutto dai sopravvissuti che hanno patito sulla propria pelle gli orrori del secondo conflitto mondiale. L'idea, infatti,e è stata stroncata dal Frankfurter Allgemeine Zeitung. Il quotidiano tedesco, infatti, si chiede cosa ci sia di tanto interessante in un campo di concentramento.

"Cosa c'è di ‘genio creativo', di straordinaria tradizione culturale, di eccezionale bellezza naturale o di brillante arte ingegneristica in questo luogo?", questa la domanda del Faz, dal quale si legge: "C'è da stropicciarsi gli occhi", in quanto ci si dovrebbe meravigliare molto di una richiesta simile, "Se dalla Turingia e dalla Germania, dalla città in cui operò Johann Gottfried Herder, si debba realizzare un capovolgimento dei criteri del concetto di patrimonio dell'umanità".

Per il Faz, si tende semplicemente a un "turismo della memoria". Criticata pesantemente anche la prassi seguita dall'istituzione parigina dell'ONU nella scelta dei luoghi da proteggere, spiegando che "a dispetto delle nobili ambizioni e dei monumentali criteri, con la lista dell'Unesco non si porta avanti altro che una spinta emozionale verso il turismo della memoria. È una cosa troppo facile, è kitsch". Nel campo di concentramento di Buchenwald, vicino a Weimar, morirono 56.000 internati tra cui Mafalda di Savoia, che perse la vita sotto un bombardamento.

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