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Ladra a 71 anni per giocare al Gratta e vinci

La signora, un’anconetana che lavora come badante all’ospedale di Torrette, si era intrattenuta in una tabaccheria per più di un’ora a giocare alla famosa lotteria istantanea, prima di incontrare una sua conoscente a cui poi ha sottratto il portafogli. Incastrata dalle telecamere, ha confessato.
A cura di Biagio Chiariello
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Ladra a 71 anni per giocare al Gratta e vinci

Il gioco compulsivo è una grave ludopatia che anche il Governo ha provato a debellare con l'ultimo decreto Sanità (per quanto il Ministro della Sanità Balduzzi abbia deciso di eliminare il provvedimento che prevedeva distanze minime per le slot da scuole e chiese siano state cancellata, per evitare profili di incostituzionalità). L'ultimo caso che dimostra, ancora un volta, come questo brutto vizio sia davvero difficile da gestire, arriva da Ancona. Una pensionata di 71 anni è stat fermata ieri dalla squadra di polizia giudiziaria dei vigili urbani con l'accusa di aver borseggiato una conoscente per poter acquistare Gratta & Vinci.

I fatti risalgono al 25 settembre scorso, ma la denuncia nei confronti della signora, A.O., è arrivata solo ieri. Come racconta l'edizione marchigiana del Messaggero, la donna aveva passato più di un'ora a giocare alla famosa lotteria istantanea, prima di incontrare una sua «amica» con la quale si è intrattenuta a parlare. Tra una chiacchiera e l'altra è riuscita a portarle via il portafogli che teneva nella borsetta. Dentro c'erano i documenti e 150 euro. La vittima, una volta scoperto il furto, ha intuito subito che la colpevole poteva essere stata proprio la nonnina, e si è rivolta alle forze dell'ordine. Le telecamere a circuito chiuso dell'esercizio commerciale hanno confermato i sospetti.

Gli agenti sono quindi riusciti a risalire alla 71enne, scoprendo che lavora saltuariamente come badante presso l'ospedale di Torrette. Proprio lì è stato ritrovato il portafogli rubato. Senza denaro.

A quel punto i vigili sono entrati in azione. Ieri mattina hanno seguito la donna fino alla sua abitazione di Torrette fino in corso Carlo Alberto. Lungo il tragitto si è fermata a giocare in quattro tabaccherie. Quando è stata fermata, inizialmente ha provato a negare ma di fronte alle prove accumulate a suo carico, è crollata.

La signora ha ammesso le sue colpe. Ha confessato l'esistenza di gravi difficoltà economiche, dovute proprio a quella che è un'autentica mania e alla necessità di procacciarsi denaro per poter giocare. Si detta, dunque, dispiaciuta è pronta a risarcire la sua ormai ex amica o presunta tale.

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