La tredicesima della prof precaria? In busta paga trova solo 1 euro
Un’insegnante precaria a chiamata con graduatoria d’istituto, con un contratto a tempo determinato dal 27 ottobre 2014 al 3 febbraio 2015, al netto di tutte le ritenute riscoterà quest’anno un euro di tredicesima. Lei si chiama Francesca Lippi, è una professoressa precaria di 55 anni, che quando ha visto la busta paga ha detto di essere rimasta “prima interdetta e poi incredula”. Per lei la tredicesima, per tanti una vera boccata d’ossigeno in tempi di crisi, si è rivelata di fatto una beffa. La professoressa insegna nella scuola primaria dell’istituto comprensivo di Scarperia-San Piero a Sieve, in provincia di Firenze, e come tutti i suoi colleghi ha appunto ricevuto la tredicesima. In totale 482,23 euro ma le ritenute per addizionale Irpef e addizionale comunale (la sua prima casa è in Abruzzo), oltre a quelle previdenziali, sono pari a 481,23 euro. Insomma, la professoressa si è così ritrovata un euro in busta paga e ha ammesso di sentirsi presa in giro.
“Non credevo fosse possibile una busta paga così” – “Era meglio se mi dicevano che la tredicesima non mi spettava”, ha infatti spiegato la docente ricordando che, oltretutto, essendo una precaria a chiamata non ha ancora riscosso le mensilità di ottobre e novembre e dicembre. Le hanno detto, e lei ci spera, che verranno pagati il prossimo gennaio. “Lavoro 24 ore a settimana, come previsto dal contratto – ha spiegato ancora la prof Francesca Lippi -. Non contavo certo sulla tredicesima ma una busta paga così non credevo fosse possibile”. La professoressa fiorentina ha raccontato di aver ricominciato a fare questo lavoro da non molti anni dopo aver insegnato, sempre come supplente, nei primi anni dopo il diploma e aver poi lavorato come giornalista. Anche in questo caso ha raccontato che collaborava con alcuni quotidiani ma sempre come precaria.