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La nipote di Daniela Santanché è l’assessore più assenteista della Provincia di Milano

L’assessore provinciale alla Moda con delega all’Expo 2015, Silvia Garnero, colleziona appena 20 presenze in Consiglio e rischia di causare un incidente diplomatico tra le istituzioni locali quando propone di espropriare i terreno per l’Esposizione Universale di Milano.
A cura di Alessio Viscardi
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silvia garnero

Non è comparsa quasi mai in Consiglio Provinciale la nipotina di Daniela Santanché, Silvia Garnero – assessore alla Moda con delega all'Expo 2015 alla Provincia di Milano. Da maggio fino a novembre erano così poche le presenze che l'opposizione ne chiese le dimissioni con una mozione di sfiducia, bocciata in aula. A causa della sua gestione dissennata, nel 2010 l'assessorato costa il 1400% in più del budget disponibile per il prossimo anno. Il Fatto Quotidiano pubblica una profonda analisi del peso politico dell'assessore Garnero. Tre delibere in un anno e mezzo di legislatura ed una spesa esorbitante di 350 mila euro per le attività dell'assessore provinciale di Milano, Silvia Garnero, nipote dell'on. Daniela Santanché (ospite nell'ultima puntata di Annozero), eletta tra le fila del Pdl. Dopo la mozione di sfiducia presentata dall'opposizione, dichiara: “Voi mi date della fannullona e dell’incapace e io questo non lo accetto perché è ingiusto e falso”.

La sua nomina nella primavera 2009 è all'interno della giunto di Guido Podestà, lei è la più giovane assessore d'Italia con i suoi appena compiuti 25 anni. Il curriculum della giovane appare fin da subito estremamente scarno, eppure riceve una fondamentale delega per la vita di Milano: l'Expo 2015. L'assessore ha due lauree: in Graphic and Virtual Design alla facoltà di Architettura del Politecnico di Torino e in Fashion Design a Milano. In veste di capostaff si occupa della campagna elettorale per le fallimentari elezioni del 2008.

Intervistata da Libero, Silvia Garnero confessa di vivere con zia Daniela Santanché: “già il fatto di starle accanto per me è stata una grande palestra di vita”. Ma le sole tre delibere a suo nome riguardano contributi ad associazioni ed un'informativa per il Digital Music Forum. Inoltre, le spese folli dell'assessorato alla moda rischiano di far pagare alla Regione Lombardia un conto 14 volte più costoso dei limiti imposti per l'anno fiscale prossimo dalla giunta: 350 mila euro di spese nel 2010 a fronte dei 25 mila previsti per il 2011. Le presenze in Consiglio Provinciale sono misere: dal luglio 2009 al maggio 2010 – si legge nella mozione di sfiducia presentata dal Pd – l'assessore è stato presente solo per 20 giorni, per poi scomparire fino al 4 novembre 2010. La nipote della Santanché con delega all'Expo 2015 risulta assente anche all'appuntamento del Bie. Rischia anche di causare un incidente diplomatico tra Regione, Comune e Provincia quando propone di espropriare ai privati le terre su cui costruire per l'evento.

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