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Il prossimo anno l’1% della popolazione sarà più ricco del restante 99%

È quanto denuncia la confederazione di Ong Oxfam nel suo rapporto “Grandi disuguaglianze crescono”, presentato alla vigilia del World Economic Forum di Davos.
A cura di Antonio Palma
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Mentre la fetta di popolazione povera nel mondo si allarga sempre di più, una ristretta cerchia di fortunati vede crescere ancora più rapidamente il proprio patrimonio. Come denuncia la confederazione di Ong Oxfam nel suo rapporto "Grandi disuguaglianze crescono", presentato alla vigilia del World Economic Forum di Davos, infatti entro l'anno prossimo l'1% della popolazione mondiale sarà più ricco del rimanente 99% degli abitanti del pianeta messi insieme. Come spiega lo studio, nonostante la crisi economia mondiale i ricconi che fanno parte dell’1% della popolazione mondiale hanno visto aumentare il totale di loro patrimonio dal 44% di tutta la ricchezza mondiale del 2009 al 48% del 2014. Numeri impressionanti e ancora più incredibili se si pensa che del 52% che resta della ricchezza globale, il 46% è comunque detenuto dal 20% della popolazione un po' meno ricca, a tutti gli altri restano le briciole. In altre parole il rimanente 79% della popolazione mondiale si spartisce solo il 6% della ricchezza del pianeta.

I soldi spesi per attività di lobby

Ma chi sono questi paperoni che si spartiscono la maggior parte della ricchezza mondiale? Sempre secondo il rapporto Oxfam, quasi il 30% sono cittadini statunitensi, mentre la stragrande maggioranza sono uomini in età avanzata. Oltre un terzo di loro era già ricco in partenza avendo ereditato parte o la totalità dei loro averi. Per quanto riguarda il settore economico che ha contribuito all’accumulo della loro ricchezza bisogna dire che la maggior parte di loro ha interessi o attività correlate ai settori finanziario e assicurativo, mentre i super ricchi che hanno visto incrementare di più il patrimonio negli ultimi anni sono quelli legati al mondo farmaceutico tra cui l'italiano Stefano Pessina. Molti dei soldi accumulati spesso vengono usati per esercitare influenza economica e politica sui governi. Nel solo 2013, ad esempio, il settore finanziario ha speso oltre 400 milioni di dollari per fare lobby negli Stati Uniti, mentre le imprese provenienti da questo settore hanno versato 71 milioni di dollari come contributo alle campagne elettorali.

Oxfam: "Numeri sconcertanti"

Mentre l'1% della popolazione, composta da paperoni, arriva ad avere in media 2,7 milioni di dollari pro capite all'anno, il 79% della popolazione deve poter contare in media su un reddito medio di 3.851 dollari l'anno. Denunciando questa esplosione di disuguaglianza, l'Oxfam ricorda che oltre un miliardo di persone vive con meno di 1,25 dollari al giorno e spesso non ha nemmeno abbastanza da mangiare. "Vogliamo davvero vivere in un mondo dove l'1% possiede più di tutti noi messi insieme? si chiede La direttrice esecutiva di Oxfam International, Winnie Byanyima, aggiungendo: "La portata della disuguaglianza è semplicemente sconcertante e nonostante le molte questioni che affollano l'agenda globale, il divario tra i ricchissimi e il resto della popolazione mondiale rimane un totem, con ritmi di crescita preoccupanti".

Lotta alla povertà

"Se il quadro rimane quello attuale anche le elite ne pagheranno le conseguenze perché non affrontare il problema della disuguaglianza riporterà la lotta alla povertà indietro di decenni" ha avvertito invece il direttore generale di Oxfam Italia, Roberto Barbieri. Per questo la confederazione internazionale composta da 17 organizzazioni non governative di diversi paesi chiede ai governi di adottare politiche per abbattere la disuguaglianza con provvedimenti drastici, dal "contrasto all'elusione fiscale di multinazionali e individui miliardari" all'introduzione "di salari minimi".

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