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L’orinatoio di Duchamp compie 100 anni: l’opera più discussa della storia in mostra a Roma

Una delle opere più rappresentative del Novcento compie 100 anni, e la città di Roma, che custodisce una delle riproduzioni di “Fountaine”, omaggia il padre del Dada con una mostra.
A cura di Federica D'Alfonso
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Marcel Duchamp, "Fountaine" (1917)
Marcel Duchamp, "Fountaine" (1917)

Nel 1917 Marcel Duchamp entra in un negozio di idraulica e acquista un orinatoio di ceramica. Nasce così “Fountaine”, l'opera d'arte forse più famosa e discussa del Novecento. In occasione del centenario della “fontana” di Duchamp, in tutto il mondo sono state organizzate mostre ed iniziative che ripercorrono la storia di questa straordinaria esperienza artistica: anche l'Italia ricorderà il padre del Dada, con una mostra che esporrà uno dei quattordici esemplari di “Fountaine” oggi esistenti.

L'opera, nella versione originale, non venne mai esposta, e di essa non si ha più alcuna traccia. In seguito alla presentazione dell'orinatoio per una mostra organizzata dalla Society of Independent Artists, di cui Duchamp è membro all'epoca, si generò un dibattito di proporzioni enormi e alla fine la società decise di non esporre l'opera. In segno di protesta, Marcel Duchamp abbandonò definitivamente dalla Society of Independent Artists. Tuttavia, grazie ad un articolo pubblicato sull'ultimo numero della rivista Dada "The Blind Man", l'orinatoio di Duchamp fece il giro del mondo: la celebre fotografia che immortala il primo modello di “R. Mutt 1917” è anch'essa scomparsa, ma ne restano numerose riproduzioni.

L'orinatoio e l'anti-arte Dada

L'opera d'arte non è più un oggetto speciale. È un oggetto che viene fabbricato in serie, “già fatto”, e che rovescia la comune concezione di esperienza artistica: un elemento della quotidianità perde improvvisamente il suo valore d'uso e si trasforma in qualcosa di nuovo, di provocatorio. In qualcosa su cui si potrebbe anche urinare. Con “Fountaine” Duchamp intende iscrivere la parola Dada nel novero delle riflessioni artistiche più dirompenti del secolo, e ci riesce.

Nel 1950 Duchamp autorizzerà la prima di ben quattordici riproduzioni di “Fountaine” che oggi sono sparse nei musei di tutto il mondo: dal San Francisco Museum of Modern Art al Centre George Pompidou, fino ad arrivare in Italia, presso la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma. In occasione del centenario della rivoluzione di Duchamp, tutti questi musei partecipano ad un lungo calendario di celebrazioni che intendono ricordare la nascita e la diffusione di uno dei movimenti artistici più dirompenti del secolo scorso, oltre che la creazione di quella che viene considerata all'unanimità l'opera d'arte più rappresentativa del Novecento.

Gli eventi, da Parigi a Roma

Una delle quattordici riproduzioni di "Fountaine"
Una delle quattordici riproduzioni di "Fountaine"

L'Association Marcel Duchamp ha promosso numerose iniziative per il centenario dell'opera dadaista: il Philadelphia Museum of Arts ha organizzato una mostra in cui si ripercorre l'episodio centrale della storia dell'avanguardia attraverso tutti i protagonisti di quello straordinario avvenimento, e che espone la primissima riproduzione a grandezza naturale della “Fountain”. Anche il Centre Pompidou festeggia i cento anni dell'orinatoio con la mostra “The Fountain Archives 2008-2017”: una vera e propria storia della diffusione dell'orinatoio ad opera dell'artista Saâdane Afif.

E l'Italia non sarà da meno: la Galleria Nazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Roma ha organizzato “Time is Out of Joint”, una mostra che fino al 15 aprile esporrà la copia italiana dell'orinatoio e renderà omaggio al padre del Dadaismo con la partecipazione di numerosi artisti, da Pablo Echaurren ad Andrea Lanini.

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