15 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

L’Italia vuole un posto nel Consiglio di sicurezza dell’Onu

La Farnesina rilancia la candidatura dell’Italia (formalizzata già nel 2009) per un seggio non permanente nel Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite per il biennio 2017 / 2018.
A cura di Redazione
15 CONDIVISIONI
Immagine

Nel giugno del prossimo anno si terranno le elezioni dei membri non permanenti del Consiglio di Sicurezza della Nazioni Unite per il biennio 2017-2018: un seggio a cui l’Italia si è candidata già nel 2009, quando al Governo c’era Silvio Berlusconi e ministro degli Esteri era Franco Frattini. Ad eleggere i dieci membri non permanenti (che affiancheranno per il biennio i cinque membri permanenti con diritto di veto, ovvero Stati Uniti, Russia, Cina, Francia e Regno Unito) sono i “gruppi regionali”, con la necessaria conferma che deve poi arrivare dall’Assemblea Generale. L’ultima partecipazione dell’Italia al Consiglio di Sicurezza è del biennio 2007 – 2008, ma ora sul sito della Farnesina si rilancia una candidatura che “i colloca nel quadro del contributo che l’Italia fornisce al mantenimento della pace e della sicurezza ed al raggiungimento degli altri obiettivi dell’Organizzazione”.

Come ricorda il ministero presieduto da Paolo Gentiloni, infatti, l’Italia “è il primo contributore di “caschi blu” tra i Paesi occidentali e settimo contributore al bilancio ordinario e del peacekeeping delle Nazioni Unite ed è fortemente impegnata a favore della stabilizzazione delle aree di crisi”; in questo quadro si tratterebbe quasi di un riconoscimento dovuto, considerando anche l’impegno speso in questi anni su due questioni considerate cruciali: lo sviluppo sostenibile e la promozione dei diritti umani.

“L’eliminazione della povertà nel mondo rappresenta una priorità per l’Italia”, spiegano dalla Farnesina, ricordando l’impegno umanitario del nostro Paese e l’adesione ad una serie di progetti di cooperazione internazionale (in realtà l’impegno finanziario italiano è in costante e continuo calo…); ma soprattutto “l’Italia è fermamente convinta che la promozione e la tutela dei diritti umani sia una delle condizioni principali per assicurare lo sviluppo sostenibile e la pace e la sicurezza internazionale”; così come si impegna fin d’ora a lavorare ad esempio per una “campagna in favore di una moratoria universale della pena di morte”, per l’uguaglianza di genere e per la libertà religiosa.

15 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views