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L’istruttore di spinning lo chiama stupido: ragazzo autistico studia, fa causa. E vince

Ketan Aggarwal è un trentenne autistico che vive a Londra e durante una sessione di allenamento in palestra è stato deriso dall’insegnante davanti a tutti. La sua reazione? Studiare il caso per due anni, sporgere denuncia. E alla fine ha vinto.
A cura di Giulio Cavalli
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Si chiama Ketan Aggarwal, ha trent'anni e vive a Londra. Soffre di autismo ma quando il suo istruttore di spinning l'ha deriso davanti a tutti chiamandolo stupido durante una lezione ha reagito in maniera coraggiosa, intelligente e inaspettata: per due anni ha studiato legge da autodidatta raccogliendo tutto il materiale che riguardava il suo caso e che serviva per poter aprire la causa davanti alla Corte di Londra. E alla fine ha vinto.

Tutto comincia nel 2015 mentre Ketan partecipa a una lezione di spinning nella palestra Virgin Active di Stockley Park a Londra. Dopo una sua battuta sulla musica troppo lenta l'insegnante ha reagito violentemente gridandogli di non avere nulla da imparare da lui e infine, davanti a tutti, l'ha apostrofato come stupido.

"Io ho cercato di rimanere calmo ma dentro ero molto umiliato", ha raccontato Ketan in un'intervista apparsa sul quotidiano inglese Indipendent, "chiamare qualcuno con una disabilità mentale ‘stupido' equivale a deridere qualcuno sulla sedia a rotelle". Così Ketan si è messo a studiare. Giorni passati sui libri presso la biblioteca locale fino alla decisione di presentare una formale denuncia alla corte di Uxbridge County.

A niente sono valsi tentativi di mediazione della palestra che, dopo non avere ascoltato inizialmente le lamentele del giovane, aveva provato a mediare offrendo un risarcimento di 94 sterline. "Per me non è mai stata una questione di soldi", racconta Ketan. E alla fine la giustizia gli ha dato ragione: Virgine Active è stata condannata a pagare 1200 sterline oltre alle spese penali. E ovviamente le scuse.

Se fossi stato davvero stupido non avrei vinto la causa. Ci sono voluti due anni e del duro lavoro, non sono un avvocato e ho dovuto studiare. Ho vissuto in biblioteca e ho scaricato tutto il materiale da Internet ma alla fine ne è valsa la pena, non per i soldi, ma soprattutto per una questione di principio". Kental racconta di avere avuto un periodo buio prima che gli fosse diagnosticato l'autismo ma nel corso degli anni ha imparato a conviverci e "a stare lontano dai suoi conflitti".

Da canto suo la Virgin ha promesso di curare meglio la formazione dei propri insegnati per offrire "a tutti un ambiente accogliente e inclusivo". E anche questa è una bella soddisfazione per Ketan, di cui sorridere.

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Autore, attore, scrittore, politicamente attivo. Racconto storie, sul palcoscenico, su carte e su schermo e cerco di tenere allenato il muscolo della curiosità. Collaboro dal 2013 con Fanpage.it, curando le rubriche "Le uova nel paniere" e "L'eroe del giorno" e realizzando il format video "RadioMafiopoli". Quando alcuni mafiosi mi hanno dato dello “scassaminchia” ho deciso di aggiungerlo alle referenze.
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