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L’industria in ripresa a dicembre grazie al boom dell’auto, ma il 2014 chiude in rosso

L’ultimo mese dell’anno conferma i segnali positivi di novembre, ma il 2014 è il terzo anno in rosso per la produzione industriale italiana.
A cura di Antonio Palma
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Segnali incoraggianti seppur leggeri arrivano dai dati di fine anno della produzione industriale italiana. Secondo i dati Istat, infatti, l’industria della Penisola a dicembre ha rialzato la testa con un aumento dello 0,4% rispetto a novembre, ossia il più elevato dal mese di giugno, e dello 0,1% rispetto allo stesso periodo del 2013. Si tratta del secondo aumento congiunturale consecutivo, una situazione che non si verificava da oltre anno. A trainare la produzione industriale italiana è stato soprattutto il settore auto e dei mezzi di trasporto che ha fatto registrare aumenti tendenziali del 14,7%. Bene anche il comparto di computer, prodotti di elettronica ed ottica, apparecchi elettromedicali, apparecchi di misurazione e orologi con un +13,9% e il comparto della fabbricazione di macchine e attrezzature (+8,6%). La nota dolente arriva invece dal quadro complessivo dell'anno appena trascorso visto che, sempre in base di dati dell'istituto di statistica nazionale, nella media dell'intero anno 2014 la produzione è scesa dello 0,8%. Si tratta del terzo anno consecutivo in rosso per la produzione industriale italiana dopo che nel 2013 aveva già registrato un -3,2% e l'anno prima un crollo del 6,4%.

Positivo solo il comparto dei beni strumentali

In generale l'istat rileva che a dicembre l'indice destagionalizzato presenta variazioni congiunturali positive nei comparti dei beni strumentali (+3,0%), dell'energia (+0,4%) e dei beni intermedi (+0,3%), mentre diminuiscono invece i beni di consumo (-0,9%). In termini tendenziali gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano, a dicembre 2014 rispetto allo stesso mese del 2013, un solo aumento nel comparto dei beni strumentali (+6,5%); diminuiscono invece l'energia (-6%), i beni intermedi (-2,4%) e, in misura più lieve, i beni di consumo (-0,2%). Le diminuzioni maggiori si registrano nei comparti della fabbricazione di apparecchiature elettriche e apparecchiature per uso domestico non elettriche (-10,3%), della fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-7,4%) e nelle attività estrattive (-5,8%).

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