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L’FMI taglia le stime di crescita sull’Italia: “Nel 2014 Pil +0,3%”

Il Fondo Monetario Internazionale rivede le stime di crescita sull’Italia sia per l’anno in corso che per il 2015.
A cura di Davide Falcioni
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All'indomani della bocciatura di Confindustria, che ha dichiarato che la ripresa italiana non è neppure cominciata, anche il Fondo Monetario Internazionale ha dimezzato le stime di crescita del Pil per il 2014, portandola a un debole +0,3% contro le indicazioni precedenti che indicavano il doppio: +0,6%. Fra le economie avanzate si tratta del valore più basso. Per il 2015 confermata la stima al +1,1%.

Il report è stato reso noto nell'ambito del World Economic Outlook: il Fondo Monetario Internazionale si adegua dunque alle previsioni di diversi altri autorevoli istituti – da Confindustria all'Istat – confermando che nell'anno in corso l'economia italiana è nettamente peggiorata. Nei giorni scorsi aveva svelato i nuovi dati anche Bankitalia, tagliando le previsioni di crescita al +0,2% dallo 0,7 iniziale. Il Centro Studi di Confindustria, invece, ieri ha parlato di una crescita pari a zero. Molto diverse le previsioni del governo, che nel documento di Economia e Finanza, presentato sempre ad aprile, ha scommesso per una crescita dello 0,8%

L'Italia, così, si conferma come uno dei paesi più in difficoltà in Europa. Persino la Spagna va meglio di noi, con una previsione di crescita del +1,3% rispetto alle stime iniziali, dello 0,3% appena. La Francia dovrebbe crescere dello 0,7% nel 2014 e dell'1,7% nel 2015 mentre la Germania, finora locomotiva d'Europa, l'anno venturo dovrebbe rallentare dall'1,9 all'1,7%.

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