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Jet russo abbattuto da Turchia, Erdogan: “Non mi scuserò con Putin”

Prosegue il braccio di ferro a distanza fra Ankara e Mosca dopo l’abbattimento del caccia russo dei giorni scorsi. Intanto il pilota Konstantin Murakhtin scampato alla morte, dall’ospedale dove è ricoverato, afferma: “Non è vero che siamo sconfinati, e da Ankara non è arrivato nessun avvertimento”.
A cura di Biagio Chiariello
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UPDATE 15.35 – Erdogan non si scusa – "Penso che se c'è una parte che deve scusarsi, non siamo noi. Deve scusarsi chi ha violato il nostro spazio aereo. I nostri piloti e le forze armate hanno semplicemente fatto il loro dovere". Sono le parole del  presidente turco Recep Tayyip Erdogan, in riferimento all'abbattimento del jet russo.

UPDATE ore 12.15 – Jet russo, Putin: "Ankara vuole scontro, non si è scusata" – Niente scuse, né offerte di indennizzo da Ankara a Mosca per l’abbattimento del jet. Lo ha rimarcato il capo del Cremlino, Vladimir Putin, parlando, come aveva già fatto ieri di "pugnalate alla schiena a tradimento" da coloro che "ritenevamo partner e alleati nella lotta al terrorismo". Secondo Putin  il governo turco vuole intenzionalmente portare le relazioni con Mosca “a un punto morto”.

“Volavamo a seimila metri. Il cielo era limpido. Il missile è arrivato improvvisamente sulla coda dell’aereo. Non l’abbiamo proprio visto. Non c’è stato neanche il tempo di fare una manovra. Pochi secondi dopo, già precipitavamo. E ci siamo buttati fuori…”. A parlare è il pilota russo, Konstantin Murakhtin, sopravvissuto all’abbattimento del cacciabombardiere di Mosca da parte delle forze armate turche. Mosca lo presenta come il capitano del jet, sopravvissuto e tratto in salvo, a differenza del comandante Oleg Peshkov ucciso dai ribelli, dopo essersi lanciato dall'apparecchio in fiamme. A trovarlo sono state le forze speciali di Assad che lo hanno trasportato all’ospedale della base aerea di Hmeymim, al confine siriano con la Turchia. “È escluso che siamo sconfinati in Turchia, nemmeno per un secondo – dice Murakhtin, già   già onorato della medaglia d’Eroe di Russia da Putin. -. Si può verificare perfettamente sulle mappe radar dov’è il confine e dov’eravamo noi”. Il pilota spiega di non aver risposta alla presunta allerta dei turchi perché “non c‘è stato nessun avvertimento. Nessun contatto radio, nessun contatto visivo. Nessun tipo di segnalazione. Noi abbiamo proseguito sulla rotta stabilita senza modifiche. Se ci avessero voluto avvertire, si sarebbero potuti far vedere affiancandoci lateralmente” ha detto.

Il caso del jet russo abbattuto dalla Turchia

Intanto la tensione tra Russia e Turchia resta molto alta, coi due Paesi che stanno però subito cercando di ristabilire un dialogo. Se premier russo Dmitri Medvedev ha parlato di "un'azione criminale della autorità turche",  il ministro degli Esteri Serghei Lavrov ha detto che Mosca ha "seri dubbi che (l'abbattimento del jet russo, ndr) sia stato un atto colposo, sembra molto una provocazione premeditata”. Putin ha invece sconsigliato ai cittadini russi di recarsi in Turchia: "Non possiamo escludere altri incidenti e i nostri connazionali potrebbero ritrovarsi in situazione di pericolo". L’ambasciatore russo a Parigi Alexandre Orlov, ha provato un riavvicinamento, annunciato la disponibilità di Mosca a creare uno "stato maggiore congiunto" contro lo Stato Islamico che comprenda appunto anche la Turchia. Il presidente turco Recep Tayyp Erdogan ha spiegato invece che l'intervento dei caccia turchi era volto soltanto a difendere la sicurezza nazionale e "i diritti dei nostri fratelli" in Siria. "La Russia", ha aggiunto Erdogan, è nostra "amica e vicina".

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