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Isis, Fbi: “Identificato l’assassino di Foley e Sotloff”

Le autorità americane hanno annunciato di aver identificato il boia dell’Isis protagonista della decapitazione dei due giornalisti ma non ne hanno rivelato il nome.
A cura di Antonio Palma
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Le autorità americane hanno identificato l'assassino dei giornalisti James Foley, Steven Sotloff uccisi a sangue freddo dall'Isis in medio oriente. Lo ha rivelato il direttore dell'Fbi, James Comey,  annunciando che i suoi uomini hanno individuato con certezza l'identità dell'uomo che si nascondeva dietro la maschera nera, protagonista dei terribili video dove i due occidentali vengono decapitati. "L’agenzia ritiene di aver identificato il militante visto nei video della decapitazione di Foley e Sotloff" ha spiegato il numero uno del Federal Bureau americano senza aggiungere altro. Comey infatti per il momento non ha rivelato altri dettagli sull'uomo spiegando di non aver nessuna intenzione di rivelare il nome dello jihadista dell'Isis responsabile dell'uccisione dei giornalisti. L'uomo in un primo momento fu identificato come Abdel Mayed Abdel Bary o "jihadi John", ex rapper inglese così soprannominato per il suo accento londinese, ma non si sa se sia lo stesso identificato dall'Fbi.

L'uccisione di Foley e Sotloff

I giornalisti americani James Foley e Steven Sotloff furono rapiti mentre svolgevano il proprio lavoro nei territori martoriati dalla guerra in Mediooriente e poi brutalmente assassinati dall'Isis. Per loro il governo Statunitense si era rifiutato di pagare alcun riscatto e di trattare con i jihadisti. I video della loro decapitazione furono pubblicati in rete dai jihadisti dell'Isis come minaccia contro l'America e tutto l'occidente. Il primo ad essere ucciso è stato James Foley freelance 40enne di Boston che era stato rapito nel nord-ovest della Siria nel novembre del 2012. Dopo di lui la stessa sorte toccò a Steven Sotloff disperso dall’agosto del 2013 in Libia. In entrambi i casi il boia del'Isis era lo stesso. Stessa sorte è toccata popi anche all'ostaggio britannico, il cooperante scozzese David Haines.

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