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Iran, nel Paese islamico il capitano della nazionale di calcio è un cristiano

Il difensore Adranik Teymourian avrà la fascia ereditandola da un musulmano. E’ di religione ortodossa, va a messa tutte le domeniche e non ha paura di farsi il segno della croce in campo.
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Adranik Teymourian, nuovo capitano della nazionale di calcio iraniana.
Adranik Teymourian, nuovo capitano della nazionale di calcio iraniana.

Ufficialmente si chiama “Repubblica Islamica dell’Iran”, ma il nuovo capitano della sua nazionale di calcio è, per la prima volta nella storia del Paese, un cristiano. Si chiama Andranik Teymourian, difensore di centrale di fede ortodossa. Prende il posto di Javad Nekounam, ovviamente musulmano, che si è da poco ritirato dal calcio giocato. Di etnia armena, Teymourian è l’unico cristiano che attualmente fa parte della rosa della nazionale ed il secondo a giocare un mondiale nella squadra dell’Iran, avendo preso parte, da titolare in campo, a Germania 2006. Adranik fa parte di una minoranza che in Iran non raggiunge neppure l’un percento della popolazione, ma che è ben integrata nella vita civile. I cristiani ortodossi di origina armena sono presenti nell’area fin dai primi secoli dopo Cristo. Attualmente circa duecentomila armeni hanno cittadinanza iraniana e vivono soprattutto a Teheran ed in città del Nord-Ovest del Paese.

Nel 2014 il trentaduenne Teymourian, che vanta anche alcune esperienze nel campionato inglese, ha vinto il titolo di miglior giocatore iraniano dell’anno ed è uno dei calciatori più amati dalla popolazione. Quando il pubblico lo acclama, Teymourian si fa il segno della croce ed alza le braccia al cielo per ringraziare i suoi supporter. Il suo atteggiamento non solo è tollerato, ma è ben accettato in uno Stato in cui l’Islam è la religione di Stato. Tutte le domeniche va a messa nella capitale iraniana, Teheran, e nessuno, in tanti anni, glielo ha mai impedito. Nel suo Paese no, ma una volta gli accadde in Germania, durante i mondiali: per “motivi di sicurezza” la polizia teutonica non gli permise di uscire dall’albergo, così “Ando”, così lo chiamano i tifosi, dovette rinunciare, dopo essere stato trattenuto in stato di fermo per qualche decina di minuti.

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