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India, decine di morti non fermano il giudice: condanna a 20 anni per il guru violentatore

Il santone Ram Rahim condannato a venti anni di carcere per due stupri ai danni di due seguaci della sua setta. Negli scontri dopo la condanna 38 morti e centinaia di feriti.
A cura di Antonio Palma
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Non sono bastati le decine di migliaia di seguaci scesi in strada per protestare e nemmeno le violenze di piazza e gli scontri con la polizia, che hanno causato decine di morti, per risparmiare al santone indiano Gurmeet Ram Rahim una pesante condanna per stupro. Quando venerdì scorso il magistrato aveva annunciato il verdetto di colpevolezza, i seguaci della sua setta, denominata Dera Sacha Sauda, avevano messo a ferro e fuoco diversi quartieri e persino intere città imponendo addirittura l'intervento dell'esercito  e il coprifuoco.

Il processo però è andato avanti e oggi  il giudice di un tribunale di Rohtak, nello Stato di Haryana, ha stabilito in primo grado una pena di complessiva di  venti anni di carcere. Il guru è stato condannato per due casi di abusi sessuali perpetrati ai danni di due donne ex seguaci della sua setta religiosa e per entrambi i casi è stata prevista un condanna a dieci anni di reclusione. Una decisione che fortunatamente sembra non aver scatenato nuove violenze, almeno nell'immediato.

Del resto dopo le proteste con 38 morti, oltre 350 feriti e migliaia di arrestati oltre e gravissimi danni materiali, era massiccio il dispiegamento di forze di polizia e militari nelle aree considerate più sensibili come il quartier generale della setta a Sirsa. Dopo la condanna, il santone si è seduto in terra rifiutandosi di abbandonare l'aula e avvertendo che il governo sarà ritenuto responsabile di quanto gli sarebbe accaduto prima di svenire. Nulla però ha impedito il suo trasferimento nella prigione di Rohtak per scontare la pena. Gli avvocati difensori però hanno già annunciato un immediato ricorso contro la sentenza di primo grado.

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