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Il bonus bebè sarà mensile per i redditi fino a 90 mila euro

In assenza di un testo ufficiale, stanno circolando diverse notizie in merito agli 80 euro promessi da Renzi per le neo-mamme. Il Ministero dell’Economia ha provato a fare chiarezza.
A cura di Biagio Chiariello
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Il bonus bebè promesso dal premier Matteo Renzi verrà erogato mensilmente, e non in un’unica soluzione, come originariamente previsto nelle bozze della legge di stabilità. Potranno accedere al beneficio i coniugi il cui reddito complessivamente al lordo non supera i 90 mila euro. Il bonus, che sarà esentasse e non inferiore a 900 euro, toccherà però solo ai nuovi nati che vedranno la luce tra il 1° gennaio 2015 e il 31 dicembre 2017. Ciò vuol dire che le coperture riguarderanno un arco di tempo che va dal 2015 al 2020. In assenza di un testo definitivo della misura contenuta della legge di stabilità, continuano a rincorrersi voci discordanti sul nuovo beneficio annunciato dal Presidente del Consiglio da Barbara D’Urso a sostegno delle famiglie e della natalità, per cui viene stanziato un “Fondo famiglia” di 500 milioni di euro. Ieri pomeriggio sembrava che il bonus fosse da destinarsi in un’unica soluzione annua, solo alle famiglie con reddito basso, inferiore ai 30 mila euro annui, definiti con il metodo di calcolo dell’Isee. E così il Ministero dell’Economia è stato costretto ad intervenire personalmente (su Twitter) anticipando le modifiche al provvedimento che sarà incluso nella versione definitiva della manovra.  Per quanto concerne il tetto reddituale, il dicastero guidato da Pier Carlo Padoan ha chiarito che il limite dei 90mila euro è da considerarsi solo fino al quarto figlio, mentre dal quinto in poi non ci saranno limiti.

Un rapido conto sul bonus bebè

In Italia, secondo i dati Istat del 2013 , sono nati 514.000 bambini (minimo storico). Se questi dati trovassero confermata, lo Stato per versare 80 euro per 12 mesi a ogni neo-mamma, dovrebbe far fronte ad un’uscita di circa 493 milioni di euro per il 2015. E’ ovvio però che la somma è destinata a raddoppiare nel secondo anno, poiché ai bimbi nati del 2015 si aggiungeranno quelli del 2016. E la cifra triplicherà il terzo anno, salendo a 1,5 miliardi. In tutto, tre miliardi in tre anni, dunque. Che dal 2018 dovrebbero stabilizzarsi con un’uscita costante di 1,5 miliardi.

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