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I medici rifiutano di ricoverarlo, lui muore a 21 anni di mononucleosi. Denunciato l’ospedale

E’ successo a Taormina. Al giovane i medici avevano rifiutato il ricovero credendo che avesse “solo” dei calcoli renali.
A cura di Davide Falcioni
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Un presunto caso di malasanità vede protagonista l'ospedale San Vincenzo di Taormina, in Sicilia: una donna, madre di un ragazzo di 21 anni morto due giorni fa, ha infatti sporto denuncia ai carabinieri segnalando il mancato ricovero del giovane il 16 luglio malgrado avesse febbre altissima perché da un’ecografia e da una Tac i medici avrebbero accertato soltanto la presenza di un calcolo renale. La donna, che risiede a Fiumefreddo di Sicilia, è assistita dall’avvocato Vincenzo Iofrida.

Lo scorso 16 luglio il giovane si era presentato in ospedale con una temperatura corporea molto alta, ma i dottori decisero di non ricoverarlo per accertamenti riscontrando la presenza di un semplice calcolo renale. Solo otto giorni più tardi, l 24 luglio, di fronte ad evidenti e preoccupanti complicazioni i medici decisero di ricoverarlo presso l'ospedale di Taormina, in provincia di Messina. Il 21enne è deceduto il primo goto per le complicanze di una mononucleosi, dopo 8 giorni al San Vincenzo.

I suoi familiari hanno deciso di presentare un esposto in Procura affinché venissero accertate eventuali responsabilità a carico dei medici, segnalando i passaggi di un percorso sanitario a loro dire poco chiaro. Nella denuncia presentata ai Carabinieri di Taormina, la madre del giovane segnala che il giovane era stato in ospedale il 16 luglio scorso: aveva la febbre alta, i medici del Pronto Soccorso lo avevano sottoposto ad ecografia e Tac, rilevando un calco renale. Avevano quindi disposto la dimissione. Esami eseguiti in un laboratorio privato, tuttavia, avrebbero fatto emergere che il ventunenne aveva un’infezione da mononucleosi. Per questi il ragazzo è così tornato in ospedale il 24 luglio. Dalla sua compagna, che l'ha accompagnato, la madre ha poi appreso che al paziente erano stati eseguiti prelievi con ago aspirato alla gola e alla milza e che lo avrebbero fatto anche al fegato. Il 21enne ha avuto due stati di choc, il secondo gli è stato fatale.

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