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Grillo: “Pronti a governare da soli, al voto anche col Porcellum”

Il capo politico del Movimento 5 Stelle rilascia una intervista a Die Zeit e ricorda: “Bersani provò a far passare dalla sua parte 11 nostri senatori”.
A cura di Redazione
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Parla di Europa, euro e Germania Beppe Grillo nella sua ultima intervista, rilasciata al Die Zeit. Ma soprattutto parla del Movimento 5 Stelle e della possibile evoluzione della crisi politica italiana, che potrebbe portare ad un capovolgimento neppure immaginato solo qualche anno fa. Nell'intervista, riportata da Repubblica, il capo politico del Movimento 5 Stelle ribadisce infatti alcune considerazioni sull'integrazione europea e sul ruolo della Germania: "Gli eurobond mi sembrano un’idea che si concilia con l’Europa che immagino, cioè con l’idea della solidarietà. […] Ma questa Europa non esiste. Non abbiamo un sistema finanziario comune, una Borsa comune. In Italia l’Europa viene identificata solo con due cose: Merkel e spread. La Ue non ha più nulla a che fare con la sua base, vogliamo ridiscutere questo progetto". E quanto all'uscita dell'Italia dall'euro, Grillo nega di voler portare l'Italia oltre la moneta unica: "Il problema non è più l’euro, il problema è il debito. Noi paghiamo ogni anno 100 miliardi di euro per il nostro debito, e questo svuota qualunque progetto economico si persegua. Proporrò di rinegoziare il debito italiano".

Non manca, nel corso del lungo colloquio con il giornalista tedesco, lo spazio per un'analisi sul corso degli eventi che hanno portato alle larghe intese, con Grillo che rivela: "Se si vuol parlare con un movimento si va dal suo leader. Bersani non l’ha mai fatto. E’ stata una mancanza di rispetto perché noi, quanto a voti, siamo il maggior movimento italiano, invece Bersani ha tentato di far passare dalla sua parte undici senatori". Ora però il Movimento 5 Stelle ha la possibilità di prendere in mano le redini del Paese, andando al voto anche con l'attuale legge elettorale (che poi sarà il Movimento a cambiare): "Noi presenteremo agli italiani già prima delle elezioni dieci-dodici candidati con un curriculum adeguato e il nostro programma, candidati che devono far parte del nostro governo. Non li nominiamo lì per lì come gli altri, che fanno ministri veline, massoni, e membri delle sette segrete".

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