Grillo: “Mi defilo dal Movimento. Ho pronto uno spettacolo, forse torno in tv”

"Mi defilo dal Movimento perché ho un'età pazzesca, una famiglia numerosa: ho fatto il mio tempo. Una volta, quando facevo i miei spettacoli, davo notizie. Ora, sicuramente, le persone sono più informate di quanto non lo fossero prima, grazie alla rete", è quanto ha dichiarato questa sera Beppe Grillo in un'intervista alla trasmissione televisiva "In ondà" su La7 confermando le sue recenti dichiarazioni in merito al suo ruolo nel M5S. Non sarà però un addio perché "il movimento è la mia vita. È nato proprio anche grazie alle idee che avevo sui rifiuti, sulle energie rinnovabili, sull'acqua pubblica, le 5 stelle sono questi temi qui" ha sottolineato Grilo. "Io non sono candidato o candidabile. Ho fatto passi indietro e li sto facendo per fare il garante del M5S" ha ricordato ancora Grillo in un altro passo dell'intervista, aggiungendo: "Il movimento è super pronto a governare. Il candidato premier lo sceglieremo con gli iscritti al movimento". Il suo futuro prossimo sarà rappresentante dal ritorno sui palchi dei teatri o forse anche in tv. "A fine anno debutterà il mio spettacolo, rinviato per ragioni politiche, e una volta che si sarà chiarito che non sono il leader incontrastato del Movimento, che non sono in carica, che non devono votare Grillo ma un'idea di cui io ho fatto parte, allora potrò dedicarmi al mio lavoro che è quello di divertire e di far vedere alla gente cose che forse non sa" ha spiegato ancora Grillo, aggiungendo: "Torno in tv? Non lo so, non ho pregiudizi, lascio aperto tutto".

Inevitabile il riferimento alla questione migranti che sta accendendo il dibattito politico di questa estate. "Non ho nulla da dire a Salvini. Dico che gli immigrati sono un anello della catena di un sistema industriale che produce sofferenza. La Lega e altri partiti sono stati dentro quel sistema perché hanno votato per la ratifica dei trattati di Dublino e per le sovvenzioni che gli amministratori della Lega hanno ricevuto per l'ospitalità" ha attaccato il leader del M5S, aggiungendo: "La nostra storia è diversa. Le parole possono coincidere ma la nostra storia è diversa". Sulla questione accoglienza invece Grillo spiega: "Non si tratta di accogliere. Gli immigrati vengono deportati perché fanno parte di un flusso di economia. Quando un immigrato costa 50-60 euro al giorno e sta anni in centri di accoglienza è un sistema economico. Sono componenti di un flusso economico. L'immigrato non c'entra è la gestione che questo governo e questo Stato fanno dell'immigrazione che noi del M5S combattiamo ". Anche il reato di immigrazione clandestina "è una perdita di tempo per le forze dell'ordine e per i giudici. Il foglio di via lo dai e poi dove vanno a finire. Da noi la gestione dell'immigrazione nessuno sa cosa è. Il reato di immigrazione clandestina è servito a dare una identità a partiti di destra e sinistra che non l'avevano più".

Attacco diretto anche al Presidente Sergio Mattarella. "Un giudizio sul capo dello Stato non lo posso dare, non so neanche chi sia o cosa faccia. Pensavo che almeno un pugno sulla scrivania lo potesse dare e invece assistiamo a decreti, decreti, decreti" ha commentato infatti Grillo, aggiungendo: "Oggi è la semantica che fa la parte del leone nelle leggi, ci vuole un insegnante di semantica che dice guardi che quella parola lì, quell'avverbio lì rovescia il senso della legge.Le leggi le fanno gli avvocati. Se invece di e ci metti o rovesci il senso della frase. Io a Mattarella glielo avevo detto: guardi prima di firmare, si prenda un insegnante che capisca il senso di queste cose. Si legga bene parola per parola, perché la truffa è quella".