Gerusalemme: turista americano morto in seguito a un attentato. Ferita la moglie
Tre palestinesi hanno compiuto un attentato alla porta di Jaffa, a Gerusalemme Est occupata, provocando un morto e dieci feriti. La vittima è un giovane turista statunitense. Anche la moglie è stata accoltellata e ferita in modo grave. Lo riferisce la radio militare israeliana.
Stando a quanto riferisce Al Jazeera, che ha raccolto testimonianze sul posto, gli attentatori avrebbero aperto il fuoco nei confronti di un posto di blocco della polizia israeliana. I palestinesi sono poi stati uccisi dalla reazione degli uomini dell'IDF. Le autorità di Tel Aviv hanno spiegato che in precedenza un altro insorto arabo aveva accoltellato un rabbino in un negozio di Petah Tikva, nei pressi della capitale. Anche in questo caso la reazione è stata immediata e il palestinese è stato ucciso.
L'episodio di questa sera non è che l'ennesimo che coinvolge soprattutto coloni israeliani e ribelli palestinesi. Questa mattina infatti dei militari hanno ucciso una donna che avrebbe tentato di accoltellare alcuni ufficiali israeliani nella Città Vecchia di Gerusalemme. Secondo il sito specializzato in Medio Oriente Nena News la vittima si chiamava Fadwa Ahmad Imteir, aveva 50 anni e proveniva dal quartiere Um Tuba, nella parte orientale di Gerusalemme. "Un testimone oculare – riporta l'agenzia – ha riferito all’agenzia palestinese Ma’an che gli agenti israeliani avrebbero sparato alla donna varie volte lasciandola morire dissanguata. Diversa è la versione fornita da Tel Aviv. La portavoce della polizia dello stato ebraico, Luba as-Samri, ha detto che gli ufficiali hanno “immediatamente neutralizzato” Imteir una volta che hanno percepito una “minaccia tangibile”. Nessun israeliano è rimasto ferito nel corso del presunto attacco compiuto dalla donna".
A partire dal primo ottobre sono morti 183 palestinesi, 28 israeliani, due americani, un sudanese e un eritreo. Secondo gli israeliani la maggior parte delle vittime palestinesi sono state uccise mentre tentavano di commettere attentati armati di coltelli, anche se in molti casi si è parlato di vere e proprie esecuzioni sommarie.
