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Filippine, poliziotto racconta: “Squadroni della morte segreti per sterminare i tossici”

Un funzionario di polizia sotto anonimato ha raccontato al Guardian come funzionano gli squadroni della morte segreti istituiti dal presidente Duterte per uccidere tossicodipendenti e spacciatori.
A cura di Davide Falcioni
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"Noi siamo angeli. Non siamo poliziotti violenti o persone cattive, ma angeli come San Michele o San Gabriele. Il nostro scopo è quello di ripulire il mondo". A utilizzare queste parole è un alto funzionario di polizia delle Filippine in un'intervista rilasciata al Guardian: l'uomo è responsabile diretto di almeno 84 omicidi negli ultimi mesi ed ha preso alla lettera l'esortazione del neo presidente Rodrigo Duterte di spazzare via dalle città tossicodipendenti e spacciatori di droga: dal primo luglio, giorno di inizio del mandato del presidente-sceriffo, sono stati 3.600 le esecuzioni sommarie, oltre la metà delle quali attuate da vigilantes del tutto ignoti e non appartenenti a nessun organo dello stato, almeno ufficialmente. Veri e propri squadroni della morte con il compito di individuare spacciatori o presunti tali e ucciderli in strada, o in casa, o nei parchi delle città. Naturalmente i killer hanno la garanzia dell'impunità assoluta.

Pentito accusa: "Duterte mi chiese di uccidere i suoi rivali politici"

Le uccisioni di massa nelle Filippine hanno scatenato le preoccupazioni di alcuni tra i più autorevoli osservatori internazionali. Amnesty International ha denunciato il clima "di illegalità e di paura che attanaglia le Filippine", ma anche Human Right Watch e Nazioni Unite hanno fermamente condannato gli omicidi. La stessa cosa fatta da Barack Obama, che per aver osato ficcare il naso negli affari di Manila è stato definito da Duterte "figlio di puttana". Lo stesso Duterte che la scorsa settimana – in occasione di un evento pubblico e davanti alle telecamere – ha dichiarato di voler massacrare "tre milioni di tossicodipendenti come Adolf Hitler uccise milioni di ebrei". Un'affermazione che ha fatto il giro del mondo e che fa il paio con una testimonianza raccolta in senato qualche settimana prima: un assassino reo confesso ha dichiarato che l'attuale presidente filippino qualche anno fa, da sindaco della città di Davao, ordinò l'uccisione di alcuni suoi rivali politici.

Come agiscono gli squadroni della morte

Quello che sta accadendo nelle Filippine è estremamente grave. Di fatto sono stati costituiti veri e propri squadroni della morte e ad ammetterlo, per la prima volta, è proprio un ufficiale di polizia sotto anonimato: secondo l'uomo sono stati costituiti dieci gruppi distinti in tutto il paese, ognuno dei quali dispone di 16 membri addestrati per individuare tre tipologie di obiettivi: i boss della droga, i piccoli spacciatori e i tossicodipendenti. I killer agiscono soprattutto di notte, incappucciati: entrane nelle case delle loro vittime, estraggono le loro armi e premono il grilletto. Le operazioni durano pochi minuti e avvengono contemporaneamente, in modo che le vittime non possano avvertirsi una con l'altra. I cadaveri vengono poi esibiti in strada, intorno alla loro testa viene attaccato un cartello con scritto "signore della droga" oppure "pusher". L'obiettivo è quello di scoraggiare chi dovrà compiere le indagini: chi mai approfondirebbe sulle cause della morte di un tossicodipendente?

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