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Filippine, cittadino australiano accusato di spaccio di droga: rischia la pena di morte

L’uomo arrestato in un albergo di Manila ora è in carcere e rischia la pena capitale. La famiglia: “Ha un buon lavoro perché avrebbe dovuto farlo?”
A cura di A. P.
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Secondo la famiglia non avrebbe mai potuto essere uno spacciatore perché il suo lavoro gli permette un tenore di vita molto agiato nelle Filippine dove si è trasferito da diversi mesi, ma per le autorità locali invece sarebbe avrebbe messo in atto un commercio di pasticche di ecstasy insieme ad un amico e per questo va condannato. È la storia di un cittadino australiano il 34enne, Damian Berg, che ora secondo la legge locale rischia la pena di morte. L'uomo è stato portato via in manette lunedì notte con l'accusa di vendita di ecstasy a un agente di polizia sotto copertura in un hotel di Manila.

Per la polizia era nel'albergo proprio per vendere droga. Secondo la compagna, una ragazza filippina da cui aspetta un figlio, invece il 34ene era andato in hotel dove c'era un amico per puro caso dopo un loro litigio. "Ha un buon lavoro, non ha bisogno di vendere la droga. Sono sempre con lui. Stiamo bene quindi perché avrebbe dovuto farlo?" si chiede ora la donna, Marvie Zanelucas, spiegando che Damian era andato nell'albergo quella notte perché avevano avuto una discussione. L'uomo, originairo di Adelaide, è stato arrestato con un 34enne canadese, Jeremy Eaton, e ora è in carcere. Sul caso si è attivata anche la diplomazia australiana che sta fornendo assistenza all'uomo attraverso il consolato.

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