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Emilio Fede presenta il suo partito ma la platea è deserta

L’ex direttore del Tg4 ha presentato oggi il suo movimento politico “Vogliamo vivere” davanti ad una platea quasi deserta, ma non si è scoraggiato annunciando che potrebbe raccogliere anche il 3% dei consensi.
A cura di Antonio Palma
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Emilio presenta il suo partito ma la platea è deserta

"La notizia è che Fede ha fatto flop" lo conferma lui stesso appena salito sul palco del Teatro Nuovo a Milano per presentare la sua nuova creatura "Vogliamo vivere", un nuova avventura in politica dopo l'addio al Tg4. Di fronte ad una platea praticamente deserta, una cinquantina di persone in gran parte giornalisti,  Fede ha voluto comunque presentare il suo nuovo partito che stando ai suoi sondaggi potrebbe raccogliere il 3% dei consensi alle prossime elezioni politiche. Del resto come ha confermato lui stesso, Berlusconi ha dato il suo consenso e gli ha spiegato che la nascita del movimento "è una buona idea". La proposta principale del partito è singolare e la spiega l'ex direttore: chi guadagna 100mila euro e oltre potrebbe versarne 2500 a cinque famiglie che rasentano la soglia della povertà perché come recita lo slogan dello stesso Fede "la dignità è un diritto". Lo stesso Fede, che in passato si era lamentato del suo esiguo stipendio, farà la donazione anche se deve ancora decidere se alla Caritas o a Exodus di Don Mazzi.

Nessuno parla più della povertà – "Ho visto anche gente come noi, non solo immigrati, ma famiglie che facevano la fila per andare a mangiare" ha ricordato Fede ai pochi presenti, ribadendo che "non parla più nessuno della povertà, della gente che non ce la fa ad arrivare a fine mese, mentre sono tutti indaffarati a capire se vincerà Pier Luigi Bersani o Matteo Renzi". Rivendicando il suo essere berlusconiano, Fede non ha risparmiato attacchi ai nemici storici, dal Pd alle prese con le primarie, al Premier Mario Monti, passando per  Beppe Grillo e Antonio Di Pietro. Unica a salvarsi la Gabanelli una che "fa giornalismo, forse schierato o di parte, ma è giornalismo" ha spiegato Fede, ricordando "io sono nato giornalista e morirò giornalista", viste le premesse per la sua discesa in politica  forse dobbiamo dargli ragione.

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