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Elezioni Regionali 2014 Calabria ed Emilia Romagna: i risultati definitivi

Vincono Bonaccini e Oliverio in Emilia Romagna e Calabria, ma a impressionare è la percentuale di astenuti.
A cura di Davide Falcioni
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AGGIORNAMENTO: Intervenuto da Vienna il Presidente del Consiglio ha dichiarato: "La non grande affluenza è un elemento che deve preoccupare ma che è secondario. Checchè se ne dica oggi non tutti hanno perso: chi ha contestato le riforme può valutare il suo risultato. Il mio interesse non è mettere le bandierine ma affrontare i problemi degli italiani. In italia ci sono state delle elezioni regionali e negli ultimi 8 mesi ci sono state 5 elezioni regionali, che il mio partito ha vinto 5 a 0. Oggi una qualsiasi persona normale dovrebbe essere felice per questo".

Conviene leggere il capolavoro di Josè Saramago "Saggio sulla lucidità" per interpretare correttamente il risultato delle urne di quest'ultima tornata elettorale. Nel romanzo, ambientato nella capitale di una nazione non ben identificata, si sono tenute le amministrative e l'esito è stato disastroso, con il 70% degli elettori che ha votato scheda bianca e il paese retto da un non meglio specificato p.d.d. (partito di destra). Evidentemente Saramago è stato profetico: le elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria hanno consegnato un solo grande vincitore: l'astensione. In Emilia ha votato soltanto il 39,96% degli elettori aventi diritto, mentre in Calabria è andata solo leggermente meglio: 44,07%.

In questo quadro le urne hanno consegnato comunque due risultati chiari. In Emilia Romagna la vittoria è andata a Stefano Bonaccini, modenese di 46 anni membro della segreteria nazionale del Partito Democratico, che ha ottenuto il 49,05% dei voti anche grazie al sostegno di Sel, Centro Democratico e una "civica". All'interno della lista il Partito Democratico ha ottenuto il 44%, Sel il 3,23%, Emilia Romagna Civica l'1,49%. Alle spalle di Bonaccini il candidato di Lega Nord, Forza Italia e Fratelli d'Italia Alan Fabbri, che arriva al 29,85% dei consensi. Il Movimento 5 Stelle ottiene il 13,30% ed elegge 5 consiglieri, mentre un seggio va anche alla lista di sinistra radicale "L'altra Emilia Romagna" (Rifondazione Comunista, Alba e movimenti). Il Nuovo Centrodestra rimane invece fuori con il 2,63%.

In Calabria, malgrado i dati non siano ancora ufficiali, vittoria schiacciante di Mario Oliverio, del centrosinistra, che si attesta al 61,55% (PD 23,9%, Oliverio Presidente 11,9%, Democratici Progressisti 7,1%, Calabria In Rete 5,3%, La Sinistra 4,4% e altre complessivamente 8%). Wanda Ferro, candidata del centrodestra (Forza Italia, Casa delle Libertà e Fratelli d'Italia) si ferma al 23,63%. Vincenzo D'Ascola (Nuovo Centrodestra e UDC) all'8,67%, mentre il Movimento 5 Stelle arriva solo al 4%.

Le reazioni di Salvini, Renzi e Fitto

E' la preoccupazione per l'altissima astensione a preoccupare all'indomani del voto alle elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria. Matteo Renzi esulta per il risultato del PD, malgrado riconosca da la vittoria sia stata "macchiata" dalla bassa affluenza alle urne: "L'astensione deve far riflettere tutti i partiti. Ma i risultati vanno molto bene al Pd, ci siamo ripresi quattro regioni del centrodestra. Abbiamo sempre detto che non queste amministrative non erano un referendum sul governo oggi a maggior ragione. L'agenda politica del governo non muta". Matteo Salvini, altro grande "vincitore" della tornata elettorale, ha commentato ad Agorà: "La mia scommessa non era superare Forza Italia, ma dimostrare agli italiani, partendo dall'Emilia-Romagna, che l'alternativa a Renzi c'è. E' l'alternativa dei contenuti. Il risultato di ieri è stupendo, ma è soltanto l'inizio. E' un risultato che mi permette di girare l'Italia da Nord a Sud, perchè voglio arrivare al 51 percento degli elettori. Se fossi in Renzi mi preoccuperei perchè le promesse iniziano ad avere le gambe molto corte.  Quando 2 elettori su 3 scelgono di restare a casa è una sconfitta per tutti – ha aggiunto il leader del Carroccio – Mi insegna che dobbiamo essere sempre più concreti e realistici". Se Renzi e Salvini esultano in casa Forza Italia l'aria che tira è molto diversa: "Mi auguro che nessuno si azzardi a minimizzare o a cercare alibi per il nostro drammatico risultato in Calabria e in Emilia Romagna, regione in cui siamo stati addirittura doppiati dalla Lega. E sarà bene ricordare, passo dopo passo, tempi e modalità delle scelte che sono state compiute – con clamorosi errori – per definire le candidature e le alleanze". Lo scrive sul suo blog Raffaele Fitto, che quindi aggiunge: "A questo punto, mi pare il minimo azzerare tutte le nomine, per dare il via a una fase di vero rinnovamento".

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