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È morto lo scrittore Lorenzo Amurri: nei suoi libri il coraggio di ricominciare

Addio allo scrittore e musicista Lorenzo Amurri. Fra i dodici finalisti dello Strega nel 2013 con “Apnea”, Amurri non aveva mai smesso di raccontare la sua voglia di riscatto, nonostante l’incidente che aveva cambiato per sempre la sua vita.
A cura di Federica D'Alfonso
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Lo scrittore Lorenzo Amurri
Lo scrittore Lorenzo Amurri

Lo scrittore Lorenzo Amurri è morto. Nato a Roma nel 1971, Amurri diviene noto come musicista e produttore musicale, collaborando con diversi artisti come Tiromancino, Lola Ponce e Califano. Ma ben presto decide di dedicarsi alla scrittura, prima con un blog, poi scrivendo racconti, uno dei quali pubblicato nella raccolta Amore Caro a cura di Clara Sereni, per Cairo Editore. Il suo primo romanzo, "Apnea", partecipa alla 67° edizione del Premio Strega ricevendo importanti e numerosi consensi.

"Apnea", l'incidente e la voglia di andare oltre

La faccia immersa nella neve, come ovatta soffice che gli toglie il fiato.
È la vertigine dell’apnea. Pochi attimi prima Lorenzo stava sciando insieme a Johanna, la sua fidanzata. Un momento spensierato come tanti, ormai irrimediabilmente ricacciato indietro, in un passato lontano.  Poi la corsa in ospedale in elicottero, il coma farmacologico e un’operazione di nove ore alla colonna vertebrale. Dai capezzoli in giù la perdita completa di sensibilità e movimenti. D’ora in avanti Lorenzo e il suo corpo vivranno da separati in casa. Ma l’unica cosa che conta, adesso, sono le mani.

A 26 anni, nel 1997, è vittima di un incidente mentre scia sul Terminillo, e resta paralizzato. Ma quell'incidente non spegne la sua voglia di parlare, e di raccontare: nel 2013 è fra i dodici finalisti del Premio Strega con "Apnea" (edito da Fandango), un romanzo che è molto più di un romanzo. In quelle pagine, il racconto dell’incidente, la forte voglia di ricominciare insieme a tutto ciò che è avvenuto dopo: la rinascita e l’uscita da quella insostenibile situazione di "apnea" che per troppo tempo lo aveva tenuto immobilizzato. Un racconto vero, autentico, che rende Amurri una delle voci più apprezzate nel panorama letterario italiano e porta il suo libro a ben cinque ristampe.

Nel 2015 "Perché non lo portate a Lourdes?"

Nel 2015 era uscito il suo ultimo romanzo, sempre edito da Fandango, "Perché non lo portate a Lourdes?".  "La fede religiosa è indiscutibile. Io, semplicemente non la possiedo", dice Amurri, raccontando con ironia ma anche con estremo realismo l'esperienza religiosa, della quale lui si dice privo. Lorenzo non è credente, ma decide comunque di partecipare al viaggio verso Lourdes, per raccontare cosa accade quando si dipende dagli altri in tutto e per tutto. Di nuovo un racconto intimo e profondo dell'esperienza della malattia, che lo immobilizza e lo imprigiona, ma non ha mai fermato il suo desiderio di essere "libero nel pensiero".

Il messaggio dei familiari

Sulla pagina Facebook ufficiale di Lorenzo Amurri è comparso un messaggio dei familiari che hanno reso note le modalità per chi voglia "vederlo un'ultima volta":

Siamo Franco, Valentina e Roberta Amurri. Oggi alle 13:13 nostro fratello Lorenzo ci ha lasciati. Per gli amici che vogliono vederlo un ultima volta, la Camera Ardente dell'Ospedale Regina Elena IFO sarà aperta al pubblico domattina dalle 10 alle 13:30. Via Fermo Ognibene 23

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