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Dossier ONU: caschi blu offrivano soldi e cibo in cambio di sesso

Il report, realizzato da un’agenzia investigativa interna alle Nazioni Unite, svela centinaia di casi di abusi sessuali da parte di militari e civili ONU in cambio di cibo, denaro e oggetti di lusso.
A cura di Davide Falcioni
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Prestazioni sessuali in cambio di denaro, cibo, vestiti, telefoni cellulari ed oggetti di lusso: è l'accusa mossa dall'Oios, il servizio di investigazione interna all'Onu, a numerosi Caschi Blu che hanno operato in tutto il mondo commettendo abusi "in modo abituale" nei paese in cui sono stati schierati per operazioni di "pace" o per assistenza a crisi umanitarie. "Le prove emerse in due missioni di peacekeeping dimostrano che le richieste di prestazioni sessuali sono piuttosto comuni ma tenute sotto traccia", rivela il dossier, che è datato 15 maggio e di cui l’Associated Press è entrata in possesso. Sono ben 480 le denunce di abusi sessuali in un periodo compreso tra il 2008 e il 2013 e riguardano prevalentemente le missioni nella Repubblica Democratica del Congo, in Liberia, Haiti, Sudan e Sud Sudan. Secondo il rapporto, inoltre, un terzo dei casi di sfruttamento e abusi coinvolge minori di 18 anni.

Lo scandalo riguarda soprattutto Haiti, dove 231 persone hanno ammesso di aver avuto "rapporti sessuali" con il personale di peacekeeping ottenendo in cambio "gioielli, scarpe, vestiti, biancheria intima, profumi, cellulari, televisioni e, in alcuni casi, laptop". Le donne che tentavano di sottrarsi alle relazioni venivano ricattate. A Monrovia – in Liberia – un’inchiesta su 489 donne ha rivelato che più di un quarto della popolazione femminile locale ha avuto scambi sessuali con i peacekeepers. Il dossier si scaglia anche contro i civili che fanno parte delle missioni Onu: nonostante rappresentino solo il 17% del personale, risultano coinvolti nel 33% delle accuse. Il contenuto finale del report verrà reso noto lunedì e arriva a circa un mese dallo scandalo dei presunti abusi commessi dai soldati francesi sui minori nella Repubblica Centrafricana, accusati di aver stuprato anche bambini di nove anni.

In tutto il mondo operano circa 125mila Caschi Blu, 7mila dei quali solo ad Haiti, paese sconvolto da un violentissimo terremoto nel 2010 e che insieme a Congo, Liberia e Sudan è una delle mete in cui i membri dell'Onu sono più presenti. Le Nazioni Unite non hanno commentato il contenuto del dossier, annunciando che lo faranno a partire dalla prossima settimana: il nuovo dossier arriva a 10 anni di distanza da uno, molto simile e denominato "rapporto Zeid", che svelò gli abusi dei caschi blu e dei funzionari "civili" nelle missioni internazionali.

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