“Donare è un atto di cuore”: la lettera della bambina in attesa di trapianto

Si chiama Chiara, ha 12 anni e frequenta la seconda media. È una ragazzina napoletana che in questo momento è ricoverata all'ospedale Monaldi di Napoli, in attesa del trapianto di cuore. Ha preso carta e penna ed ha scritto una toccante lettera aperta sull'importanza della donazione degli organi. "Mi trovo in questo ospedale già da 3 mesi e mezzo o meglio da 101 giorni. Ero una bambina molto attiva, frequentavo la scuola di ballo, facevo pallavolo, ridevo e scherzavo con le mie amiche; all'improvviso un giorno la mia vita è cambiata, sono stata ricoverata nell'ospedale Monaldi di Napoli perché il mio cuore non funzionava più bene". Chiara racconta: "Da quel giorno ho perso la gioia che avevo nel cuore, mi sentivo in trappola e mi chiedevo: ‘Perché proprio a me?' e non volevo più vedere nessuno. Ma grazie ai medici e agli infermieri di questo ospedale ho iniziato a reagire. Adesso sono qui, con questa macchina che mi aiuta a tenermi in vita, se mi vedete sto benino, ma non è così. Porto un dolore dentro e soffro ogni volta che mi medicano la ferita. Vorrei andare a casa, vorrei tornare a ridere come prima, o meglio di prima e per farlo ho bisogno del vostro aiuto. Lo so, le disgrazie capitano, è il corso della vita. Chi più di me vi può capire".
La lettera è un appello accorato a dare importanza alla donazione degli organi: "Vorrei dirvi solo un'ultima cosa – conclude la piccola Chiara – che chi vi chiede aiuto non è solo una bambina ma è la vostra bambina perché se aiutate me aiutate anche la persona cara che è venuta a mancare. Donare è un atto d'amore, è il gesto più bello che una persona possa fare. Donare è vita per me e anche per te". In Campania, ed è questo il dato che preoccupa, diffuso dall'Aido, l'associazione italiana donatori organi, c'è il maggior numero di "opposizioni" alla donazione, il 43 per cento nel 2012, in aumento rispetto all'anno precedente e in controtendenza con il resto d'Italia dove sempre più persone danno il loro consenso.
