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Disoccupazione scende ad aprile al 12.4%, cala anche quella giovanile

Secondo i dati dell’Istat dopo l’incremento degli ultimi mesi ad aprile il tasso di disoccupazione cala di 0.2 punti percentuali arrivando al 12.4%. In calo anche i senza lavoro tra i giovani.
A cura di Susanna Picone
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Aumentano gli occupati nel mese di aprile. È l’Istat a dare buone notizie per il mercato del lavoro italiano registrando che, dopo l'incremento degli ultimi due mesi, ad aprile il tasso di disoccupazione cala di 0,2 punti percentuali, arrivando al 12,4%. Secondo i dati diffusi dall’Istat dopo il calo degli ultimi due mesi nel mese di aprile 2015 gli occupati sono aumentati dello 0.7% (+159mila) rispetto al mese di marzo, tornando così ai livelli di fine 2012. Il tasso di occupazione sale di 0.4 punti percentuali a 56.1%. Rispetto ad aprile dello scorso anno, l’occupazione è in aumento dell’1.2% (+261mila occupati) e il tasso di occupazione di 0.7 punti. L'aumento riguarda entrambe le componenti di genere e tutte le ripartizioni territoriali, soprattutto il Nord (+0,6%, 71 mila unità) e il Mezzogiorno (+0,8%, 47 mila unità). L'incremento dell'occupazione interessa sia gli italiani (+50 mila unità) sia gli stranieri (+83 mila unità).

Ad aprile disoccupazione giovanile scende al 40.9%

Per quanto riguarda i giovani, anche in questo caso l’Istat conferma che sono in calo coloro tra i 15 e i 24 anni ancora in cerca di lavoro. Il tasso di disoccupazione giovanile diminuisce infatti ad aprile 2015 di 1,6 punti rispetto a marzo attestandosi al 40,9%. Si registra invece, rivela ancora l’Istat, un aumento di 0,3 punti nella media febbraio-aprile su novembre-gennaio. I giovani occupati aumentano del 4,1% su aprile 2014 (+37.000 unità) mentre calano i disoccupati (-5,5%). Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni mostra nell'ultimo mese un calo dello 0,7% (-104 mila). Il tasso di inattività diminuisce di 0,3 punti percentuali, attestandosi al 35,8%, lo stesso valore di settembre 2014, confermandosi il livello più basso dal 2004. Su base annua gli inattivi diminuiscono del 2,3% (-328 mila) e il tasso di inattività di 0,7 punti.

 “In politica c'è chi urla e spera che tutto vada male. E c'è chi quotidianamente prova a cambiare le cose”, questo in sintesi il commento che il premier Matteo Renzi ha affidato alla sua pagina Facebook dopo che l’Istat ha diffuso i dati sul lavoro.

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