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Decine di tassisti italiani arrestati in Germania: trasportavano immigrati

Le organizzazioni di categoria si difendono: “Non è obbligatorio sapere chi portiamo, nessuna legge ci impone di chiedergli l’identità”
A cura di Antonio Palma
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Decine di tassisti e conducenti di auto a noleggio italiani arrestati dalla polizia tedesca con l'accusa di favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Secondo l'accusa i tassisti e i conducenti con le loro auto e i loro pulmini accompagnavano consapevolmente oltre confine centinaia di migranti senza documenti in regola dietro regolare pagamento per il tragitto. I primi arresti risalgono già allo scorso anno, ma il caso è emerso in queste settimane dopo che alcuni giornali locali hanno dato notizia dell'arresto di diversi tassisti veneti fermati dalla polizia tedesca mentre trasportavano profughi siriani dall'Italia in Germania. Come segnala il Giornale di Vicenza, si tratta di conducenti di auto a noleggio e tassisti vicentini a padovani. Il caso riguarderebbe però anche noleggiatori bresciani tanto che sono intervenute anche le associazioni di categoria. "Non è obbligatorio sapere chi portiamo, molti dei profughi che si sono allontanati dalla città li abbiamo portati noi" ha spiegato Pierpaolo Campagnolo presidente dalla Cooperativa Tassisti Vicentini, aggiungendo: "Quando il cliente è presentabile e paga nessuna legge ci impone di chiedergli l'identità. Lo stesso vale per il noleggio con conducente". Anche l'Anitrav, l'associazione nazionale imprese trasporto viaggiatori, ha tranquillizzato i parenti degli arrestati confermando di essere in stretto contatto con il consolato italiano della Baviera.

Sul caso è intervenuto il consolato di Monaco di Baviera

Il fenomeno avrebbe avuto un'accelerata soprattutto negli ultimi mesi mettendo in allerta la polizia tedesca che dopo aver fermato i taxi provenienti dall'Italia ha operato diversi arresti. Il consolato italiano di Monaco di Baviera ha confermato che sono decine i tassisti veneti e non solo coinvolti in questi viaggi avvertendo i nostri connazionali della severità tedesca in materia. "Ci sono state varie decine di fermi, non tutti concentrarti in questo periodo ma diffusi negli ultimi mesi: si tratta di persone che, spesso in buona fede, hanno accettato di accompagnare in autovettura delle persone che non erano residenti in Italia e quindi non si potevano avvalere del sistema di Schengen", spiegano dal Consolato, specificando che proprio per questo "occorre informare le persone perché sappiano che è un reato accompagnare degli extracomunitari che non sono ancora residenti in Italia, come ad esempio dei rifugiati che abbiano richiesto il diritto d'asilo".

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