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CGIL, Landini attacca Camusso: “Sospendiamo il congresso, non c’è democrazia”

Il segretario dei metalmeccanici attacca Susanna Camusso, “colpevole” di aver sottoscritto il “testo unico sulla rappresentanza” insieme a Cils, Uil e Confindustria senza prima consultare i lavoratori.
A cura di Davide Falcioni
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"Sospendere il congresso della CGIL": è la proposta di Maurizio Landini, segretario della FIOM, il sindacato dei metalmeccanici. Il leader delle "tute blu" ha lanciato la provocazione a Susanna Camusso, segretaria generale del principale sindacato italiano nel quale, a maggio, si terrà il congresso nazionale. "Se non vogliamo far degenerare il congresso della Cgil bisogna sospenderlo e fare una consultazione vera sugli accordi", ha detto Landini, per po aggiungere: "Per me non è in discussione il segretario generale della Cgil è in discussione la politica e le scelte che la Cgil fa. Questa personalizzazione è una sciocchezza e rischia di essere fuorviante rispetto a quello che si sta discutendo". Quello che Landini chiede dunque è più democrazia. Ed è "una richiesta che ha bisogno di una risposta immediata. La democrazia è lo strumento che ci deve consentire di risolvere le questioni quando abbiamo idee diverse". Nel caso Susanna Camusso non prendesse in considerazione le richieste della FIOM "sarebbe un errore e una responsabilità politica grave quella di non fermare la macchina adesso, perché si determinerebbe – ha aggiunto Landini – una discussione complicata che credo sia meglio evitare, perché è responsabilità di tutti rispettare le regole. La firma deve essere ritirata e sospesa in attesa che i lavoratori si pronuncino e confermata o no a seconda di come si esprimono. Mi sembra una cosa facile e democratica". "Quello che è stato firmato non è un regolamento attuativo, ma è un nuovo accordo. Il fatto di decidere le regole in questo modo è una cosa antidemocratica, se lo fa la Cgil siamo ad un cambiamento della natura della nostra organizzazione". Si noti che sia Lancini che Susanna Camusso sono firmatari del primo documento congressuale, quello "di maggioranza" intitolato "Il lavoro decide il futuro". L'opposizione interna è rappresentata da un secondo documento – cui primo firmatario è Giorgio Cremaschi – intitolato "Il sindacato è un'altra cosa" e propositore di una linea più radicale di lotta, contraria a ogni accordo con Confindustria.

E' infatti proprio sulla rappresentanza sindacale che si è acceso lo scontro tra Camusso e Landini. La CGIL, infatti, ha sottoscritto "Testo unico sulla rappresentanza " insieme a Confindustria, Cgil, Cisl e Uil. Secondo Landini l'accordo condurrebbe a una nuova "concezione proprietaria dei diritti sindacali, di fatto limitando le libertà sindacali anche in contrasto con la recente sentenza della Corte costituzionale sulla Fiat. Non è comprensibile che tutto ciò sia avvenuto senza mettere le categorie nella condizione di poter conoscere, discutere e decidere prima di arrivare alla firma". "Se l’accordo sulla rappresentanza non viene sottoposto al voto di tutti i lavoratori o almeno degli iscritti Cgil, – ha avvertito Landini – la Fiom non si sente vincolata dal voto".

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